Sulle nuove regole in Rai, Santoro tuona: “è familismo”

Il noto giornalista Michele Santoro, che è candidato alle europee con la sua lista “Pace terra e dignità”, parla delle nuove regole della par condicio in Rai, in una intervista a MowMag, il magazine online.

La lottizzazione è sempre esistita

La Rai è sempre stata lottizzata – dice il giornalista – ma la lottizzazione di trent’anni fa non era quella di oggi. Rispondeva ai diversi punti di vista, invece adesso è una forma di familismo imperante che riduce gli spazi alle voci differenti”.

Le nuove regole

Santoro nella sua disamina dice che siamo arrivati ad un punto basso del servizio pubblico, precisando che non è una responsabilità solo di questo governo ma anche di quelli che lo hanno preceduto. Si riferisce alle nuove regole della par condicio che consentono a ministri e sottosegretari di parlare senza limiti di tempo, purché siano ragionamenti relativi all’attività istituzionale.

Quindi, volendo fare degli esempi, se qualche ministro vuol esprimere le sue ragioni sulla costruzione del Ponte sullo Stretto, giacché è materia istituzionale, può farlo senza limiti di tempo. Se invece a sostenere un parere avverso è un rappresentante di un’associazione non istituzionale, si troverà col blocco del tempo.

La par condicio è sbagliata

Ho sempre considerato la par condicio una legge sbagliata”, continua Santoro e precisa che ancor oggi continua a ritenerla tale. Poi polemicamente dice che “piuttosto che darle questa versione caricaturale, tanto varrebbe eliminarla”.

Il giornalista sostiene che la qualità dell’informazione in Italia si è abbassata e chiede retoricamente se oggi sarebbe possibile la sua trasmissione Servizio Pubblico, in cui si confrontavano Berlusconi e Travaglio.

Foto dalla Pagina Facebook di Michele Santoro: Servizio Pubblico