Tor Pignattara. Dalla via Francigena, alla resistenza partigiana: “La luna che vorrei”

Un film documentario di qualche anno fa, che racconta in maniera capillare la quotidianità del V Municipio di Roma

La luna che vorrei

Dalla via Francigena, alla resistenza partigiana dell’ultimo conflitto mondiale, dal cinema dei grandi autori, Pasolini, Rossellini, Monicelli, sino alle migrazioni degli ultimi anni.

Un film documentario che racconta in maniera capillare la quotidianità del V Municipio di Roma (un tempo VI), tra passato, presente e futuro, rappresentati simbolicamente dal responso di una cartomante: La Papessa, Il Giudizio, La Luna, queste le carte del quartiere.

Quest’ultimo viene declinato, a tratti decantato, sia da un punto di vista storico che da uno prettamente più artistico e sociale. Dalla via Francigena, alla resistenza partigiana dell’ultimo conflitto mondiale, dal cinema dei grandi autori, Pasolini, Rossellini, Monicelli, sino alle migrazioni degli ultimi anni.

Un territorio, quello dei quartieri d’avanguardia Pigneto, Tor Pignattara e Prenestino, che da solo simboleggia alcuni dei più alti valori nazionali. L’opera, intitolata “La luna che vorrei“, è stata diretta da Francesco Bernabei, già autore di “Complimenti, che carattere!”, “I magnifici 5”, “L’elefante occupa spazio (presentato al Festival del Cinema di Roma), e prodotta dal Comitato di Quartiere Tor Pignattara.

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A rendere il documentario del regista romano un piccolo capolavoro sono soprattutto le voci vere, tangibili, degli stessi protagonisti della pellicola; cineasti, musicisti, pittori, scrittori, tutti artisti che hanno scientemente scelto di vivere, creare, incontrarsi all’interno di un territorio unico nel suo genere.

A raccontare Tor Pignattara e gli altri quartieri del Municipio V sono anche e soprattutto quei cittadini di origine straniera che nel corso del tempo hanno saputo conferire un sano e valorizzante multiculturalismo ad una zona della Capitale troppo spesso accantonata, se non bistrattata. Infine, ci sono i bambini, voci innocenti e cristalline che non mancano di sottolineare, a modo loro, le criticità che affliggono i quartieri e gli strati sociali in cui sono giornalmente immersi.

Il documentario di Bernabei si focalizza poi su quei valori, come la consapevolezza, l’orgoglio, il rispetto, la condivisione, che oggi più che mai, nel Bel Paese, stanno andando perduti.

Al regista romano, così come al Comitato di Quartiere Tor Pignattara, va dunque il merito di aver acceso un faro di speranza, di aver realizzato un’opera che non si limita esclusivamente ad analizzare l’attuale situazione del quadrante est della Capitale, ma che, attraverso la metafora di un paese in repentino cambiamento, mira piuttosto a spronare tutti, cittadini e istituzioni, a ripartire insieme, consci di quel che è stato e fiduciosi in quel che sarà, ma sempre e comunque uniti, per il bene del quartiere, della città, dell’intera comunità.

Pubblicato si “I FATTI area Metropolitana” , ed. settembre 2020 pag. 9


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