Trevi Nel Lazio, Le imbarazzanti figure della minoranza

  Le informazioni distorte che il gruppo di minoranza Unione e Cambiamento, continua a sfornare a  livello industriale, mostra quanto il  confine fra bugia e realtà diventa piuttosto labile, e la cosa impressionante è che  spesso, loro stessi credono alle storie inventate che raccontano e non riescono ad affrontare la realtà. Così ogni volta il Sindaco Silvio Grazioli, deve  intervenire per portare alla luce la realtà dei fatti, ciò però non è sufficiente perché l’unica verità che può esistere è quella di Unione e Cambiamento, perché a loro dire sono gli unici portatori della verità. Così i loro atteggiamenti, “da profondi conoscitori della materia amministrativa”, sono talmente ambigui e contraddittori, impastati d’invidia ed animosità, da dar vita a figure imbarazzanti, e che solo un pilastro del giornalismo italiano come Emilio Fede saprebbe ben definire…  L’ultimo esempio sono le recenti dichiarazioni sui social  relativi ad Acea. “Da alcuni giorni –si legge nella nota del Comune- il gruppo di minoranza Unione e Cambiamento diffonde notizie non vere in relazione alla restituzione da parte di ACEA dei soldi per pagare il mutuo con cui è stata realizzata la separazione delle acque e la pavimentazione nel centro storico negli anni 2008 e 2010.In particolare il Sindaco stigmatizza il fatto che sia il consigliere Bianchini Pietro, sia il consigliere Cecconi vadano scrivendo che il Comune con questi soldi pagherà dei presunti debiti. In primo luogo il Comune di Trevi non ha debiti di alcun tipo, poi questi soldi servono a pagare il mutuo che è stato acceso nel 2008 per la realizzazione dell’intervento, come dicevamo, del centro storico, e tali soldi sono previsti in apposito capitolo di bilancio, pertanto è privo di fondamento quanto dichiarato dai due consiglieri. Ma la cosa che invece dovrebbe chiarire Cecconi è perché l’Amministrazione in cui lui aveva un ruolo importante come assessore con varie deleghe, aveva inserito la restituzione di questo mutuo per una somma di € 1.800.000,00 già nel Bilancio del 2010 e poi nel 2011, nel 2012, nel 2013, nel 2014, nel 2015 e non solo ma ha utilizzato parte di questa somma fittizia per dichiarare l’equilibrio di Bilancio nel 2012 circa € 112.000,00, e nel 2013 circa € 70.0000,00. Torniamo a ripetere soldi inesistenti tant’è che la Corte dei Conti la prima cosa che ha fatto ci ha chiesto di toglierli dal Bilancio insieme ad € 1.200.000,00 di crediti di dubbia esigibilità che la Giunta dove c’era Cecconi aveva riconosciuto ad aprile 2015. Questo ha determinato un buco di € 3.000.000,00 di Bilancio ed il necessario programma di riequilibrio pluriennale la cui responsabilità è a totale ed esclusivo carico dell’Amministrazione nella quale Cecconi era uno dei principali esponenti. Dinanzi a questo disastro dovrebbe solo tacere, ed invece si permette di fare pure la lezione e la morale agli altri. Ma la cosa ancor più sorprendente è l’atteggiamento del consigliere Bianchini Pietro che nel 2016 in consiglio comunale, in qualità di consigliere cdi minoranza, a seguito della lettera della Corte dei Conti che sindacava l’operato dell’Amministrazione di Schina e Cecconi, chiedeva che il Consiglio aprisse la procedura di dissesto addossandone la responsabilità alla precedente Amministrazione e quindi a Cecconi stesso. Ora invece a distanza di alcuni anni va a braccetto con Cecconi. Allora si pone una domanda ma Pietro Bianchini aveva ragione nel 2016 quando diceva di fare il dissesto addossandolo all’Amministrazione nella quale era assessore Cecconi, oppure ha ragione adesso che va a braccetto con Cecconi? Ai cittadini l’ardua risposta”.