Laboratorio Nerola un libro che racconta e ricorda le fasi dell’esplosione pandemica in Italia

Quando il paese divenne un laboratorio di studio per la lotta contro il Covid

L’amministrazione del Comune di Nerola grazie ad un progetto iniziato mesi fa, col direttore dello Spallanzani il professor Francesco Vaia e l’assessore alla Sanità in Regione Lazio Alessio D’Amato (venuti a Nerola per raccontare la loro esperienza), e la sindaca Sabina Granieri, ha voluto lasciare una testimonianza di quelli che sono stati i giorni critici dell’esplosione della pandemia del virus Covid-19. Il racconto di come il paese sabino è stato determinante per quella che sarebbe poi diventata la lotta contro il virus.

Quei giorni bui hanno fatto diventare Nerola, un esempio per la Regione e per l’intera nazione. Da quegli eventi drammatici scaturirono i piani per il contenimento e la lotta al contagio. Nerola anziché affondare divenne il laboratorio italiano che fornì studi, test e soluzioni dalle quali si pianificarono le strategie che avrebbero poi interessato tutto il territorio nazionale.

L’inizio

Il libro Laboratorio Nerola – Testimonianze dalla zona rossa rappresenta una memoria utile non solo a ripercorrere le fasi dell’escalation pandemica, ma vuol essere una raccolta delle testimonianze di quanti si attivarono per il contrasto al contagio. Nessuno sapeva davvero come affrontare l’emergenza e quali strumenti adottare per proteggere i cittadini. Il governo, attraverso il ministero della Salute e il Comitato Tecnico Scientifico, attuò provvedimenti che si succedettero periodicamente e ciclicamente nella “guerra” contro il Covid.

Il 29 gennaio 2020 l’Italia dovette prendere atto che, quello che fino a quel momento era un problema sanitario in Cina, era approdato anche da noi, concretizzandosi con la scoperta del virus su una coppia di cittadini cinesi che si trovavano in un albergo della capitale.

I giorni che seguirono obbligarono alcune aree del Paese ad adottare “la zona rossa” perché la presenza dei contagi arrivava in queste aree a livelli di guardia elevati.

Nerola coi suoi circa 2000 abitanti a soli due mesi dal caso dei cittadini cinesi si trovò in questa condizione. La sindaca Granieri, il 22 marzo 2022 avvisò la popolazione che esisteva una condizione di pericolo nella Casa di riposo per anziani. Intervenne la Asl e i pazienti vennero trasferiti in altre strutture del territorio.

La dichiarazione in zona rossa

Militari dell’esercito e carabinieri chiusero ogni accesso al paese e i 2000 abitanti furono isolati dal resto d’Italia. Iniziò lo screening di massa e fu la prima esperienza di sottoporre un intero paese ai test clinici. Quello fu il momento in cui nel Lazio era partita la lotta contro il Covid, seguirono i tamponi, i vaccini e tutto ciò che si rese necessario. Il “laboratorio Nerola” aveva offerto il teatro idoneo allo studio del fenomeno.

Il ricordo diretto della sindaca

Il 22 marzo, scrive Sabina Granieri, era il giorno del compleanno della figlia più piccola e in famiglia si preparavano a festeggiare, “il lockdown non avrebbe impedito il festeggiamento e le 4 candeline sulla torta”. Poi, racconta ancora la sindaca, arrivò la telefonata. Ad un’ospite del Centro anziani era stata riscontrata l’infezione al Covid. Da quel momento nel paese la vita cambiò. Tutti erano stati fino a quel momento attenti alle regole indicate dal ministero della Sanità e, apprendere che il “nemico” era penetrato fu “una doccia fredda”.

La Granieri chiamò immediatamente la Asl per chiedere i tamponi e il 23 marzo furono eseguiti a tutti gli ospiti della casa di cura. Il risultato fu impietoso: ben 56 positivi tra gli ospiti e 16 tra il personale.

La casa di riposo, scrive Sabina Granieri “si era trasformata in un Centro anti-Covid”… Il 25 marzo 2020 per Nerola venne decretata la zona rossa. Il resto è storia nota.

Tutti attivi per un obiettivo comune

Nel libro si avvicendano memorie, racconti e testimonianze. Del direttore dello Spallanzani, dell’assessore alla Sanità della Regione, dell’allora comandante del Corpo di polizia locale dell’Unione Sabina Romana. Ma anche quelle del presidente della Protezione civile, della sarta del paese che passò giorni e notti a cucire mascherine. Come pure dei consiglieri della regione Lazio e dei consiglieri comunali di Nerola. Tutti hanno fornito il loro supporto alla ricostruzione di quei giorni. Anche i medici di famiglia e i sindaci delle località vicine e tutti coloro che si attivarono nella lotta alla pandemia.

Sabina Granieri

La sindaca che per 15 anni ha guidato Nerola, giunge in questi giorni alla fine del suo mandato. Si possono spendere fiumi di parole per raccontare i disagi superati in questi 3 lustri, per ripercorrere le innovazioni, i problemi risolti e le tante questioni affrontate. Sabina Granieri ha saputo “governare” con equità, cercando di non scontentare nessuno, e quando necessario, ha preso decisioni importanti con mano ferma e risolutezza.

Non si può piacere a tutti e al di là del dibattimento squisitamente politico, le polemiche non sono mancate. Un vecchio adagio recita: “chi fa, sbaglia…”, stando proprio a sottolineare che c’è sempre spazio al miglioramento (ci mancherebbe) ma, sarebbe peggio un’immobilismo passivo e inconcludente.

Le polemiche all’indirizzo del libro

Anche nel caso di questo libro, che va ricordato è distribuito gratuitamente a tutti, c’è stato chi ha trovato modo di criticarne il valore. “Soldi pubblici spesi inutilmente”, hanno tenuto a dire alcuni, forse animati più dallo spirito sfascista che dalla capacità critica.

Un libro resta una testimonianza indelebile, è un patrimonio per chi ha vissuto giorni di paura, per chi si è adoperato nella ricerca della soluzione. Il libro Laboratorio Nerola ricorda con umiltà le vite perse, le lacrime versate, le difficoltà. Ricorda quando si è cominciato a scorgere la luce in fondo al tunnel. Nessuno vuol fare “il santino” della sindaca, per questa che probabilmente è una delle sue ultime decisioni in seno all’Amministrazione comunale. E’ giusto però tributarle il ringraziamento per aver consegnato ai nerolesi il sunto di un tratto di storia percorsa insieme.