Altipiani di Arcinazzo, tornano le fragoline selvatiche!

Non solo la località lacustre di Nemi è celebre per le sue fragoline, ma anche quella montana di Altipiani di Arcinazzo, nel bel mezzo di Ciociaria e Valle dell’Aniene; stiamo parlando della fragolina di bosco (Fragaria Vesca)che possiamo trovare allo stato selvatico in molti boschi italiani.

Particolarmente dolce e profumata, assume un sapore quasi alcolico degradandosi, ideale quindi anche per la preparazione di liquori o per farcire torte e pasticcini, oltre alla preparazione di gustosissime marmellate, il suo nome scientifico deriva dall’indoeuropeo fragaria, connesso al sanscrito “ghra” che significa fragranza, mentre vesca ha origine dal latino e significa molle.

Le foglie si accorpano alla base a piccoli ciuffi, sono dentellate e con tre punte maggiori, la fioritura va da aprile a luglio, con piccoli fiorellini bianchi da 4 a 6 petali e il frutto rosso vivo, ha la funzione di sorreggere gli acheni, ovvero i piccoli semini di cui è punteggiata la superficie, essendo edibile, può essere divorato dagli animali, che contribuiscono a spargere i semi attraverso le feci.

La pianta della fragola di bosco ha proprietà curative, nella medicina tradizionale e viene impiegata per alleviare i disturbi gastrointestinali; essa produce principi attivi, tra cui oli essenziali, tannino e flavone, contiene grandi dosi di vitamina c, iodio, calcio, fosforo e ferro.

Ha inoltre proprietà depurative e diuretiche, contiene acido salicilico, che funge da antisettico, indicato per la cura della pelle, quali acne, psoriasi; il consumo del frutto è consigliato anche per alleviare infiammazioni del cavo orale.

La fragolina ama diffondersi su suoli freschi, acidi, soleggiati o in mezz’ombra, può essere coltivata, ma i frutti in quel caso non possono essere raccolti prima di 8 mesi dall’impianto e vanno lavorati o consumati in tempi brevi, per via della rapida deperibilità.