Arte della musica, Pio Spiriti : ” Tra musica e parole “

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Pio Spiriti : La Musica Vive ! …vive in ognuno di noi! 

Eccoci qui, torniamo a trovare il Maestro Pio Spiriti, che ringraziamo sempre per la sua disponibilità. Compositore, insegnate di musica, Polistrumentista, e soprattutto un nostro Caro Amico.

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Torniamo da lui perché vogliamo conoscerlo meglio e farlo conoscere -per quanto possibile- alla grande platea; ma non solo, lo abbiamo fatto anche per capire meglio il mondo della musica, per capire cosa ha dentro un compositore quando trasforma il suo sentimento in musica …

Iniziamo dall’ultima “question” Pio, cosa provi quando suoni e spieghi ai tuoi allievi cos’è la musica?

Non tutti purtroppo hanno la stessa predisposizione alla musica, il mio compito è di far capire loro perché è speciale, e in che cosa può aiutare nel corso della propria esistenza. La prima cosa che cerco di far capire, è che la musica è il primo deterrente utilizzato per stare bene con noi stessi, perché solleva l’animo, il cuore e la stessa mente.
E secondo poi, se avvenisse un incontro ravvicinato con un extraterrestre, credo che il primo approccio per farsi capire e per cercare un dialogo, sia quello di fargli ascoltare musica. La chiave è l’universalità.

Oggi i giovani, sempre attenti ad essere in linea con la moda dell’ultimo momento: nel vestire, nel mangiare, nel linguaggio -usano termini a noi “vecchietti” alle volte incomprensibili- in perenne conflitto con la nostra generazione, ma cantano e ascoltano la musica degli anni ottanta, la NOSTRA MUSICA … e ce la invidiano, perché? Cosa ha di particolare quella musica rispetto ALLA LORO?

Si, inseguiamo le mode da sempre, chi più chi meno, credo anche tu Angelo, in adolescenza abbia seguito un certo iter di immagine, la moda segue di pari passo la nostra vita, ed i ragazzi in tal senso sono molto più attenti di noi, il conflitto generazionale è un dato acclarato, spesso vogliamo e ci sostituiamo al loro pensiero sbagliando, possiamo consigliare ma non imporre, dobbiamo far riscoprire loro i valori della vita, senza imposizioni, l’apatia adolescenziale è uno status, cercare se stessi non è facile, relazionarsi con le diverse entità caratteriali, lo è ancora di più, fortuna la musica, che unisce, quella di un tempo ancora di più, segue gli impulsi del cuore, quello che oggi è un dato sconosciuto.
Ecco la differenza!!!
Sarà che si cerca sempre la qualità è un cuore di mezzo.

Nel corso delle tue performance artistiche ti abbiamo sentito proporre musiche di Vivaldi, Mozart, Beethoven, e tanti altri grandi che fanno ed hanno fatto la storia della musica; ma tutti i tuoi fans, ed anche noi, chiedono: ma quando suoni Spiriti?

Pio Spiriti è un umile menestrello della musica, un po girovago in continua ricerca del senso delle cose e di me stesso.
Corro dietro al tempo, traccio progetti, qualcuno riesco a realizzarlo altri vanno in fumo insieme ai sogni di realizzo, ma non mi arrendo, la tua domanda è uno stimolo incredibile, vuole dire che qualcuno desidererebbe ascoltare la mia musica, solo la mia?, “beh guarda, il più presto possibile sperando ci siano le condizioni giuste per potermi esprimere al meglio”.

È passato un po’ di tempo dal tuo primo album, “Triskell: il Concerto“, con la C maiuscola …  come nasce la scelta di questo titolo è qual è il legame che ha la tua musica con questo simbolo molto impegnativo e dai forti significati che arriva dalla cultura celtica ?

Triscele o Triskelion originale (Foto Wikipedia)

Si, questo potente simbolo sta a simboleggiare le forze dell’universo, tre spirali dal significato univoco, Acqua, Terra, Aria.
Al centro il fuoco che diffonde energia come il nucleo della terra, il sole, insomma quella indispensabile energia che ci permette di vivere.
Il mio interesse sulla creazione, esiste forse da sempre, da quando sono nato, probabilmente ero in pancia e già mi chiedevo, che ci facessi li.
Sai, nelle tre spirali c’è raffigurato il movimento infinito della vita, e questo è l’unico dato di fatto che mi rassicura, credo che non smetterà mai di esistere, e questo mi da speranza nel pensare che forse un giorno, quando non ci sarò più, avrò modo di ritornare.
La musica, le composizioni sono la mia energia accumulata che ogni tanto ho bisogno di far uscire, un po’ come i miei pensieri e le mie riflessioni.

Passiamo ai titoli delle singole composizioni, come nascono e perché ma soprattutto, cosa provi quando componi una nuova “opera”?

Credo non ci sia una tecnica particolare, semplicemente una voce dentro mi suggerisce quel titolo, quel mondo da esplorare.
Portare a termine una composizione, al contrario di Mozart, che sapeva già da subito cosa voleva, non è cosa semplice, io ci giro intorno per moltissimo tempo.
Faccio la corte ad una serie di fraseggi, li cambio, li ricambio fino a quando ne uscirà uno che si dichiara sfacciatamente e mi cattura.
Ma è un po’ come corteggiare una donna a cui non interessi, possono passare anche svariati mesi prima dell’occhiolino.

Abbiamo saputo, non chiederci come, che la scelta del titolo ” Spiriti Pagani ” arriva da un consiglio di Claudio Baglioni, è così? Ci racconti come è andata?

Da sempre condivido tutto con Robi (Roberto Pagani) , hotel, auto, viaggi infiniti su autostrade di terra e cielo, persino lo stesso letto in alcuni casi, debitamente staccati a metà in quelle occasioni dì camere matrimoniali da condividere.
Nei molteplici tour di tanti anni, gli addetti ai lavori vedendoci sempre insieme, ci hanno chiamato in molteplici modi, Starski ed Hutch, Gianni e Pinotto, Left e Right, per restare in tema di musica, non li cito tutti ci vorrebbe un libro, così che anche Claudio un giorno disse, non facendo poi un grande sforzo, Spiriti e Pagani, senza la (e) viene fuori una formula mistica di culti misterici arcaici, quasi come una appartenenza ad scuola di pensiero.
Sbottammo a ridere, ma riconoscemmo che pur, chiamandoci semplicemente con i nostri cognomi, qualcosa di magico aveva tirato fuori, come sempre. 😂

Passiamo al presente, domanda di rito, “cosa bolle in pentola” ?

Beh potrei dirti che la cottura è a buon punto. Da qualche giorno il mio sogno di interpretare Nicolò Paganini si è realizzato. Ho appena pubblicato un video dove interpreto il secondo tempo del concerto n 4  (Vedi il video ). Anche in questo caso era un po’ che ci giravo intorno. Una versione pop/Classic, il binomio che continua a catturarmi e a spingermi nel riproporre.
Si dice che questo movimento sia stato dedicato alla bellissima Helene von Feuerbach. Donna con cui il mitico Nicolò ebbe una relazione. Insomma dove compare bellezza e straordinarietà c’è sempre una donna di mezzo.

Oddio, sarà un caso che a questo progetto è stata fondamentale e indispensabile la collaborazione di molte donne? 😂

Le donne sono, il segreto della conoscenza e aiutano a vedere di ogni cosa il culmine della fine di ogni ombra!

Grazie davvero Angelo, per questa nuova chiacchierata, questa volta capitata proprio a pennello!

Sono io che, a nome di tutta la redazione, ringrazio te per la disponibilità.

Come sempre chiudiamo la nostra bella chiacchierata con un abbraccio ad un caro amico a cui auguriamo sempre il meglio che si può augurare; un’amico che, con la sue performance musicali, ci ha fatto capire che  LA MUSICA VIVE !   … vive in ognuno di noi!

*Foto di ©Gabriella Brandi che ringraziamo per averci concesso di pubblicarle.