Cassa Integrazione, ecco come ricevere gli anticipi

Con il Decreto Cura Italia, adottato alla luce dell’emergenza Coronavirus, si è prevista la possibilità di ottenere un’anticipazione dei trattamenti di cassa integrazione salariale per i lavoratori, chiedendo tale anticipo alle banche. Il Decreto ha previsto il finanziamento straordinario per circa 10 miliardi di euro della cassa integrazione per tutte quelle aziende che hanno sospeso o hanno ridotto l’attività a causa dell’emergenza Covid-19 a partire dal 23 febbraio 2020.

Il Decreto riguarda tutte le realtà produttive: aziende che contribuisocno alla CIGO, alla CIGS, ai Fondi di integrazione salariale, sia INPS che alternativi, Cassa in deroga (per le aziende  sotto i 5 dipendenti). Il Governo ha inoltre firmato una convenzione con ABI e INPS per prevedere l’anticipo degli importi da parte delle banche, così da ovviare le difficoltà operative di soddisfare milioni di richieste arrivate in contemporanea.

Ma come si può ottenere tale accredito?

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L’INPS provvede il mese dopo (secondo gli accordi firmati) a versare agli istituti di credito quanto dovuto. Secondo l’ultima circolare fatta diffondere dall’ABI, l’INPS procederà al saldo degli anticipi  effettuati  a favore dei lavoratori con  cadenza mensile posticipata rispetto al mese di competenza” (ad esempio in questi giorni saranno liquidati gli importi anticipati relativi ai mesi di febbraio e marzo).

L’anticipo di per se non è altro che un prestito a tasso zero, aperto sul conto corrente sul quale generalmente viene accreditato lo stipendio. Il prestito si estingue al momento in cui l’INPS versa alla banca l’indennità prevista o, in ogni caso, entro 7 mesi dall’erogazione (pertanto, in caso di problemi e mancato accredito da parte dell’INPS, potrebbe essere necessario restituire di tasca propria quanto anticipato dalla banca).

L’anticipazione messa a disposizione direttamente sul conto corrente corrisponde a un importo forfettario massimo complessivo pari a 1400 euro, parametri a 9 settimane di sospensione a zero ore (ridotto di conseguenza in proprorzione in caso di durata inferiore della Cassa Integrazione), da riproporzionare in caso di rapporto a tempo parziale.

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Innanzitutto, è necessario verificare che la propria banca (dove si trova il conto corrente di appoggio dello stipendio) ha aderito alla alla convenzione ABI per l’anticipo della cassa integrazione ai lavoratori e alle lavoratrici (teoricamente, il 98% degli istituti ha aderito, quindi non dovrebbero esserci problemi).

Contestualmente, va presentata richiesta al datore di lavoro della dichiarazione sul tipo di integrazione salariale richiesto all’INPS:

  • Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) o Assegno ordinario del Fondo di Integrazione Salariale (FIS)
  • Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD).

Le banche raccomandano di non recarsi agli sportelli, ma di inviare una mail al proprio istinto specificando nome e cognome del richiedente e numero del controcorrente, allegando il modello di richiesta relativo alla tipologia di cassa integrazione ottenuta dall’azienda:

Per i dipendenti di imprese che hanno presentato domanda per trattamento ordinario di integrazione salariale va compilato l’Allegato A
• Per i dipendenti di imprese che hanno presentato domanda di trattamento integrazione salariale in deroga. Va compilato l’Allegato B
• Per i dipendenti di imprese che hanno presentato domanda di trattamento straordinario di integrazione salariale, anche in deroga CIGS, va compilato l’allegato C

Potrebbero essere richieste inoltre (dipende dall’istituto di credito):

  • Copia documento d’identità;
  • Copia codice fiscale;
  • Dichiarazione dell’azienda di aver proceduto all’inoltro della domanda di integrazione salariale in deroga per l’emergenza Covid-19 all’Ente competente secondo  normativa vigente.
  • Lettera di impegno irrevocabile ad autorizzare l’INPS ad effettuare l’accredito delle sue spettanze direttamente sul conto corrente su cui è stata concessa la disponibilità dell’anticipazione;
  •  Copia della raccomandata AR o strumento equivalente per la richiesta di domiciliazione irrevocabile dello stipendio e dell’importo relativo al contributo di trattamento di integrazione salariale per l’emergenza Covid-19 (Allegato B 3);
  • Copia ultima busta paga;
  • Copia del permesso di soggiorno, in caso di lavoratore straniero;
  • In caso di lavoratore dipendente da Azienda non associata alle parti sottoscrittrici, dichiarazione del datore di lavoro di condividere ed aderire ai principi, criteri e strumenti previsti nella Convenzione

In caso di esito positivo circa la valutazione della richiesta, la Banca invierà all’indirizzo verificato la documentazione contrattuale da restituire firmata e scansionata (sia con stampante sia con invio immagine di smartphone, ma anche questo è da verificare presso il proprio istituto). Si ricorda che in caso di conto corrente cointestato, la documentazione di richiesta quella contrattuale dovranno essere firmate anche dai cointestatari.