Catania. Dal congresso dei centri anziani emergono alcuni punti rilevanti

Si fa un gran parlare di integrazione sociale, di tutele ai cittadini, alla terza età, ai più fragili. Ciò che è emerso nel congresso dell’associazione dei centri per anziani, tenuto a Catania, apre diversi interrogativi sull’attenzione riposta verso questa categoria.

Gli addetti ai lavori e i temi principali

Alla fine del primo quadrimestre di quest’anno nella Città etnea si è tenuto il congresso nazionale di Federcentri APS, l’associazione dei centri per gli anziani d’Italia. Tra i molti temi trattati, si è parlato del significato di ”essere anziani oggi”, cosa vuol dire ai nostri tempi e quali sono le influenze che la terza età apporta alla collettività. Un punto chiave dell’assemblea è stato: cosa si può fare a livello di reti sociali, per il miglioramento qualitativo della vita degli anziani.

Al congresso erano presenti i rappresentanti dei centri sociali e quelli degli anziani di tutta Italia, oltre agli esponenti delle istituzioni. All’evento sono intervenuti Marco Falcone, assessore all’economia della regione siciliana e Giovanni Burtone, della VI commissione Salute, Servizi sociali e Sanitari dell’Assemblea regionale siciliana. Presenti inoltre, Cino Roccella, vice presidente CNA pensionati. Domenico Maugeri, past president SIGG Sicilia e direttore di geriatria dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Eleonora Selvi, presidentessa della fondazione Longevitas e Dario Longhitano, esperto di start up e terzo settore.

Gli anziani non sono un problema ma un’opportunità

Elvira Raia, la presidente nazionale di Federcentri ha subito premesso che l’obiettivo dell’incontro era quello di superare il concetto stereotipato della vecchiaia e degli anziani, La presidente ha sottolineato come in questo secolo la società sia impreparata ad affrontare in termini innovativi il “problema anziani”, che invece deve essere visto come una opportunità intergenerazionale. Raia ha inoltre affermato che dobbiamo augurarci di poter sempre più contare su servizi capaci di assolvere ai bisogni delle persone anziane. Ad esempio l’abbattimento delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie, ma anche gli aiuti ai caregiver e ai luoghi deputati alla socialità.

Catania non ha centri sociali per anziani

Pina Jannello, presidentessa di Federcentri Sicilia ha posto l’accento su due fenomeni determinanti per la società. Il tasso d’invecchiamento registra una crescita notevole soprattutto nel Sud-Italia e parallelamente a questo fenomeno, si affianca un forte calo delle nascite e un continuo spopolamento. Alla luce di questi elementi appare chiaro che il Sud del Paese debba avere un ruolo di traino per le politiche per la terza età. E’ nel Mezzogiorno, secondo Jannello, che vanno operati investimenti crescenti per la prevenzione e le cure, per l’assistenza territoriale, ma anche per favorire l’aggregazione. A Catania non ci sono centri centri sociali per anziani, dice poi la presidente, spiegando che invece questi centri hanno un’importante funzione contro l’isolamento degli over 65. L’appello di Pina Jannello alla istituzioni è quello di un intervento incisivo volto all’inclusione sociale degli anziani.

Catania e Palermo risultano essere le città italiane dove è maggiore la presenza di ospizi, case di riposo e istituti religiosi che ospitano gli anziani. Ma non ci sono centri per anziani dove questi possono trascorrere tempo e vivere la continua aggregazione (ndr).

L’invecchiamento è un processo negativo?

La vice presidente nazionale di Federcentri, Miriam Severini, ha posto all’aula il tema della discriminazione economica che spesso è sottovalutato. La tendenza è quella di avvertire l’invecchiamento come un processo negativo, in particolar modo quando si associa al disagio economico, ha spiegato Severini. Chi ha maggiore fragilità economica può permettersi scarsa prevenzione e accesso alle cure. Una più solida condizione economica permetterebbe invece una migliore qualità della vita e un invecchiamento sereno. Per queste ragioni, secondo la vice presidente Federcentri, è necessario un concreto supporto a queste fasce della popolazione.

Questi sono per grandi linee i temi principali che interessano il mondo della terza età, ma il settore necessita di costante e crescete aggiornamento di servizi e tutele. Gli anziani dovrebbero essere maggiormente garantiti, non solo a Catania o in Sicilia, ma sull’intero territorio nazionale. Ci sono realtà dove a questa categoria non resta che passare la giornata in attesa del pranzo e della cena. Situazioni in cui l’anziano passa lunghe ore in solitudine, accrescendo il proprio senso di inutilità. Andrebbe meglio sfruttato il potenziale che queste persone hanno da offrire alla società perché è uno spreco incredibile non approfittare di quanto possono apportare alla collettività queste persone che talvolta definiamo quasi un peso.

Foto: korian.it