C’era una volta l’America

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Anche questa estate il cielo di Roma è stato il tetto di un evento culturale che non ha ceduto, come tanti altri che sono stati rimandati, dimezzati o addirittura cancellati, alle conseguenze dovute alla pandemia del Covid-19. Parliamo del cinema sotto le stelle, a cura dei Ragazzi del Cinema America. Ma perché proprio questo nome, cos’è il Cinema America? Nel 2012 un gruppo di giovani provenienti dalla periferia salvava dalla demolizione il Cinema America di Trastevere – edificato nel 1956 e destinato a ad essere riconvertito in aree di parcheggi e appartamenti – e fondava l’associazione “Piccolo Cinema America”, oggi “Piccolo America”, iniziando a colorare Roma con grandi arene estive gratuite.

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Questi ragazzi non appartenevano ad un club di cinefili né a un’associazione di studenti di cinema; rappresentavano semplicemente una comunità di volontari che ha intrapreso il progetto del “Cinema in Piazza”, che consisteva appunto nell’animare e arricchire le serate della capitale con pellicole proiettate all’aperto nelle piazze. Hanno iniziato dalla piazza dalla quale sono partiti per salvare il Cinema America: San Cosimato. Numerose sono state le sedi di questi ragazzi e numerose le sfide, non ultima, quella di diffondersi nella città arrivando a illuminare quartieri come Ostia e Tor Sapienza. Uno dei luoghi scelti per le rappresentazioni è il Parco della Cervelletta, ai confini delle aree urbane di Colli Aniene, Tor Sapienza e Tor Cervara, ai piedi di un suggestivo casale abbandonato del XII secolo. Spazio trascurato poi rivalutato, anche da questa associazione culturale.

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La programmazione che promuovono non è mai banale anzi, la parola d’ordine è “cinema d’autore”. Le scelte verso cui propendono sono sempre più ricercate e curate. Dall’originale realismo di Werner Herzog all’innovazione animata del giapponese Makoto Shinkai, in scena le retrospettive dei più grandi capolavori dei maestri Xavier Dolan, Jim Jarmush, Yorgos Lantimos, Paolo Virzì, passando per le pellicole d’animazione Disney per i più piccoli, fino alla carrellata di ospiti nazionali e internazionali che annoverano nella loro rosa annuale. “Mi rendevo conto che questi ragazzi, che avevano in mente di rendere questa occupazione come una specie di caverna di Platone dove nascono le idee, sapeva quasi niente di cinema e mi sono detto: guarda che bello, impareranno il cinema costruendo questo luogo e rendendolo abitabile da tutti i fantasmi che abbiamo creato noi facendo i film”. Questa la dichiarazione di Bernardo Bertolucci, che fu loro ospite nel 2014.

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Inoltre quest’anno hanno introdotto un sistema di prenotazione obbligatoria, tramite una piattaforma online, essendo le arene ovviamente a numero chiuso. Il servizio si è dimostrato efficiente e si è potuto prenotare il posto, all’interno del quale vedere il film con cuscini e teli portati da casa. I ragazzi del Cinema America hanno dovuto lottare e non poco, per portare avanti il loro progetto. Prima ostacolati dal Comune, poi da associazioni di categoria e case di distribuzione. Adesso stanno lavorando per riaprire il Cinema Troisi di Via Induno. Queste iniziative sono da ammirare e sostenere, soprattutto se portate avanti da giovani i cui interessi sono quelli di valorizzare culturalmente il territorio senza pretendere nulla in cambio. Proiettiamo un futuro migliore, insieme ai ragazzi del Cinema America.


Foto di Kaboompics – Pexels

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