Giulia Cecchettin. La sera della lite fu chiamato il 112 ma nessuno intervenne

Un residente vide e udì la lite nel parcheggio, la sera che la giovane sparì col suo ex fidanzato Filippo Turetta, che poi ha confessato l’omicidio alle autorità tedesche.

La telefonata

Un uomo aveva chiamato il pronto intervento al numero telefonico 112, perché aveva assistito alla lite tra i due ragazzi, nel parcheggio davanti alla propria casa. L’uomo descrisse quanto aveva visto e udito all’operatore del 112. A quanto si apprende dall’Autorità giudiziaria però, sul luogo non arrivò nessuna pattuglia.

Il testimone ha visto e sentito

Da quanto emerge adesso dall’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, la sera di sabato 11 novembre la lite venne notata da un vicino di casa della famiglia Cecchettin. Lite che era avvenuta proprio di fronte alla sua abitazione. Il testimone a quel punto aveva avvisato le forze dell’ordine con una chiamata al 112.

L’uomo ha raccontato che alle 23,18 aveva udito una persona gridare: “mi fai male” ed aveva anche visto un uomo dare un calcio ad una figura a terra.

Il testimone purtroppo non era riuscito a leggere il numero della targa.

La procura

La procura della Repubblica di Venezia acquisirà la telefonata per risalire ad eventuali responsabilità. E’ evidente che se ci fosse stato un intervento tempestivo delle forze dell’ordine, forse la vicenda avrebbe avuto un diverso epilogo.

Il padre di Giulia, il giorno successivo presentò denuncia di scomparsa della figlia e purtroppo le ragioni sono ormai note.

Perché le forze dell’ordine non sono intervenute

Il luogo comune che “la polizia non c’è mai quando serve” è ovviamente una balla sacrosanta, anche se il cittadino che invoca l’aiuto si indigna quando questo intervento non è immediato. Le ragioni per cui a volte non si vede arrivare una pattuglia non appena si chiude il telefono dopo aver chiamato, sono diverse. Possono esserci auto impegnate per motivi più gravi o precedenti alla chiamata, oppure non ci sono agenti disponibili al momento. O ancora, può accadere che l’operatore che riceve la richiesta d’aiuto debba valutare la gravità della situazione e scelga un’altra richiesta apparentemente più urgente o che costituisce immediato pericolo.

In poche parole ci vorrebbe un poliziotto ad ogni angolo della città (altro modo di dire), ma anche questo è ovviamente impossibile. Le Forze dell’Ordine, attraverso le organizzazioni sindacali, lamentano praticamente da sempre carenze di mezzi e soprattutto di organico. Lo stato fa quello che può, ma le risorse restano insufficienti e i cittadini pagano lo scotto di un sistema impreciso che non sempre riesce a garantire la sicurezza.

Giulia Cecchettin, forse, è l’ennesima vittima che poteva essere salvata, allora l’auspicio è che questa morte sia di sprone ai politici per ragionare su questa materia.

Foto tratta dalla rete