La città di Teramo, il 16 maggio scorso, nell’aula delle tesi del Polo didattico Gabriele D’Annunzio dedicata alla Professoressa Maria Luisa Bassi, giornalista, scomparsa il 25 dicembre 2020, che è stata ordinaria di Contabilità di Stato dell’Università degli Studi di Teramo dal 1994 al 2005, Insegnante di Diritto pubblico alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri di Roma, Responsabile scientifico del programma europeo “Jean Monnet” e Revisore dei conti alla Presidenza della Repubblica, ha tenuto a battesimo l’evento unendo i calici insieme ai giovani studenti della sua Università.
Il Club è sorto il 15 maggio del 1924, insieme alla creazione della Mitica corsa di Castellammare adriatico, una tra le più importanti al mondo e la “Coppa Acerbo”, dove partecipò anche Enzo Ferrari, vincitore sulla sua Alfa Romeo RL, vettura di avanzata concezione tecnica.
Nel dopoguerra l’attività dell’ACI di Teramo si fece molto intensiva e venne istituito il “Circuito del Castello”, una delle gare più importanti nella storia dell’automobilismo sportivo, che prese il nome dal Castello della Monica, costruzione realizzata dall’omonimo artista, tra fine ‘800 e inizio ‘900.
Negli anni si è rafforzata la collaborazione con il Ministero dell’istruzione, per promuovere tra gli studenti i temi della sicurezza e sostenibilità della mobilità, validati nella piattaforma di Educazione Stradale “Edustrada”, sui comportamenti virtuosi da tenerezza in strada.
L’ACI nazionale è la più grande libera associazione del nostro Paese, una Federazione di 107 Automobile Club provinciali, con oltre un milione e centomila soci, e dal 1975 Ente pubblico di “alto rilievo”, considerato tra le punte più avanzate del sistema della Pubblica Amministrazione.
Quando è nata, sulle strade italiane circolavano 2.174 veicoli, oggi sono 50 milioni. In cento anni, siamo passati da un’auto ogni 16mila abitanti a una ogni persona e mezza, praticamente un veicolo ogni 1,2 abitanti.
La distanza tra questi due dati è misura tra le più efficaci della distanza che c’è tra l’Italia di allora e l’Italia di oggi.
L’automobile è non solo simbolo, ma vero e proprio motore di crescita che ha ridotto distanze, annullato confini, allargato orizzonti. non solo geografici.
Il passaggio da una mobilità d’élite ad una mobilità di massa non si si scopre oggi e viviamo l’urgenza di trovare risposte di qualità, nella relazione tra grandi conquiste e responsabilità.
Il 21 gennaio 2005 venne emesso un francobollo celebrativo del centenario della sua fondazione, e il logo realizzato dall’ artista di fama internazionale Bob Noorda, nonché il volume “Motu Proprio” nel quale sono stati raccolti e sottolineati i momenti salienti ed i tratti distintivi della vita dell’Associazione, nella straordinaria ricchezza di passione, cultura e, conoscenze.
Il 29 ottobre 2005 viene inaugurata a Torino una mostra presso il Museo dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Ruffia”, nella città in cui l’Aci si è costituita nel 1905, cha si è svolta fino al 19 marzo del 2006, con la finalità di illustrare i profondi cambiamenti nello stile di vita degli italiani, di cui l’automobile è stata la grande protagonista. l treno e il telegrafo nell’ottocento avevano reso il mondo più piccolo, ma nel Novecento il telefono e l’automobile hanno reso tutti più vicini, più connessi e più felici.
Nell’Ateneo teramano, alla presenza di autorevoli personalità, tra cui il Presidente Carmine Cellinese, medico di origine atriane già presidente del Club Automoto Storiche, che ha precisato l’impegno con gli Amministratori provinciali e comunali su una viabilità più sicura, si è discusso molto sulle vittime della strada, facendoci sentire come “un gatto in tangenziale” perché non allacciamo le cinture posteriori, trasformando in missili gli ignari passeggeri in caso di incidenti.
L’esponente della Questura di Teramo, in rappresentanza della Polizia di stato, ha spiegato che la maggior parte dei sinistri sono causati dalla velocità, dalla distrazione e dall’uso dì alcool e droghe, ed ha illustrato i progetti di assistenza e prevenzione in atto, con riunioni anche nelle scuole dell’obbligo, perché da lì si può cambiare la cultura dell’attenzione e dare maggiore impulso all’educazione civica.
Christian Corso Direttore Dipartimento UniTe ci ha illuminato con i dati del 2022 dove sono stati seminati sull’asfalto 9 morti al giorno e 561 feriti, con un costo sociale che si aggira sui 18 mld di euro, ovvero l’1% del PIL, al 19° posto su 54 paesi coinvolti.
Le donne al volante hanno sfatato il mito del pericolo costante e sono più brave degli uomini. Il 73,4% degli incidenti avvengono in ambito urbano, mentre nelle autostrade calano al 4,1%.
Il terzo Relatore, Chiara Pascarella Responsabile della comunicazione ACI ha proposto una mobilità sicura e sostenibile, un mondo di passioni, valori e storia, attraverso l’educazione stradale nelle scuole, i centri di guida sicura, con campagne sul territorio, come ACI #rispettiamoci che è stata portata al Giro d’Italia per la sensibilizzazione di pedoni, ciclisti e automobilisti al rispetto reciproco in strada.
Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, a chiusura degli interventi, con la sua testimonianza ha precisato l’importanza di questi dati scientifici, per migliorare la conoscenza e la buona comunicazione, ad ogni livello.
Angelo Vincenzo Grasso