Storie di vita… ” Chi ci ha visto” Edizione Straordinaria del 5 luglio 2023…

Quando si parla di trasporto pubblico si citano sempre i ritardi, l’affollamento, la poca sicurezza, soprattutto quando si parla di metropolitana romana, pochi treni, sporchi, senza condizionamento d’estate o super caldi d’inverno, insomma, non si parla mai in positivo…

Questa volta però, grazie ad un nostro caro lettore ed amico, che si firma con lo pseudonimo ” L’Ersilio” in omaggio e a ricordo di una grande donna che ha dedicato l’intera propria vita all’educazione scolastica e civica di moltissimi pargoletti all’asilo e alle scuole elementari, suor Ersilia delle Maestre Pie di Santa Rosa Venerini, possiamo raccontare qualcosa di stupendo, qualcosa che ci farà capire come non sempre – in verità quasi mai, pensiamo noi- “l’abito non fa il monaco …”

Il nostro amico “L’Ersilio” ci ha raccontato e trasformato in uno scritto una storia che ha vissuto direttamente. Questa storia ci ha fatto riflettere molto e per questo la pubblichiamo.

L’Ersilio è disoccupato ed ha una vertenza di lavoro aperta, e mentre in metropolitana era assorto nei suoi pensieri…

… del resto non è andata poi così male, certo, avrei potuto ottenere un risarcimento maggiore, meglio chiuderla qui ed accettare la mediazione proposta dal signor Giudice. L’importante è esser riuscito a dimostrare che mi hanno licenziato ingiustamente e….

prossima fermata Lucio Sestio, annuncia l’altoparlante

…speriamo comunque che mi paghino e che non falliscano prima. Devo pensare ad una clausola da far inserire nell’accordo di conciliazione; e se questi falliscono o non mi pagano le ultime rate, che faccio? Altra causa, altri soldi, altre notti insonni, che casino, con gli avvocati non voglio avere più nulla a che fare. Vogliono una conciliazione tombale, certo gli avrei potuto fare anche causa per mobbing, mi hanno trattato male, che gente di ...”

“Strano, oggi invece di entrare nella prima carrozza sono entrato nell’ultima, per fortuna ho trovato posto; sono le 11 e 07, a quest’ora siamo in pochi a viaggiare, meglio. Mah, mi conviene accettare questa mediazione, sono stanco, se vado avanti con la causa chissà quanto tempo ancora passerà, devo accontentarmi…  ” prossima fermata Giulio Agricola “…ancora due fermate e scendo. Oggi è molto caldo, quest’aria gelida dei condizionatori fa male; che strano, in linea di massima quelli che indossano la mascherina hanno tutti quasi la mia stessa età, meglio indossarla ancora, oramai inizio ad essere vecchietto anch’io…”

Attenzione, si avvisano tutti i viaggiatori di prestare attenzione a possibili borseggiatori presenti sulla banchina o nelle vetture

“… in metro c’è sempre un sacco di gente, che casino, siamo in tanti, troppi, sicuramente avranno individuato qualcuno a Termini o a San Giovanni, che giornata…

Eccolo, fanno bene ad avvisarci…ma che dice questa signora? Ah, è un ragazzo, strano, potrebbe avere l’età di mio figlio…, no, mi dispiace non ho spicci.” prossima fermata Subaugusta .

Signora – dice il ragazzo – per cortesia mi da’ qualcosa? “No! Non ho soldi, l’hai sentito cosa dicono dagli altoparlanti? Ti hanno visto e ci hanno avvisato”.

No signora, io non c’entro nulla, se fossi il borseggiatore certamente non le avrei chiesto qualche spiccio, non sono io, glielo ripeto non c’entro nulla.

“... questo ragazzo non deve essere uno zingaro parla un italiano perfetto, deve essere del nord, ha un volto pulito, chissà forse è drogato o alcolizzato….o forse avrà bisogno di soldi per mangiare o tornare a casa. Nessuno gli da’ una moneta. Io sto pensando ai soldi che prenderò come risarcimento mentre dinanzi a me c’è un ragazzo che mi chiede qualche spiccio, com’è strano questo mondo. Apro la borsa, dov’è il porta spicci, gli do qualcosa, 10, 50, 20, no, cavolo non lo trovo, ah eccolo, 1 euro. Meglio richiudere la borsa. ” Prossima fermata Cinecittà

” È qui dinanzi a me, in piedi e si sta mantenendo al palo verticale dinanzi le porte, siamo rimasti in pochi, saremo una decina di persone in quest’ultima carrozza.”

  • Tieni… “Grazie”.
  • Mi raccomando, comprati una bottiglietta d’acqua.
  • Si, si, una bottiglietta d’acqua.
  • Non comprarti null’altro che una buona bottiglietta d’acqua, mi raccomando.
  • Si.

“È un ragazzo curato, ha degli occhi particolari, è educato, chissà cosa gli sarà successo, è giovane. “

  • Se non ne avessi avuto bisogno, non vi avrei chiesto qualche spiccio”.

“Tutti gli occhi dei viaggiatori dell’ultima carrozza sono puntati su questo ragazzo, nessuno sta smanettando al cellulare, povero ragazzo, chissà come si sentirà in imbarazzo, qui non parla alcuno,  ma sì, scambiamo due parole con il ragazzo…

  • Fai bene a chiedere qualche spiccio, lo hai fatto con educazione, quando hai bisogno di aiuto non vergognarti mai, chiedi aiuto agli altri, vedrai troverai sempre qualcuno che ti darà una mano.
  • Si, si, non è facile per me”.

“Gli occhi, sì, gli occhi di questo ragazzo hanno qualcosa di magico, risplendono. Questo non è né ubriaco né drogato, chissà cosa gli è successo.

  • Quando hai bisogno di aiuto, chiedilo sempre ai tuoi familiari, a chi ti conosce, non devi isolarti, hai degli occhi che parlano a chi ti sta di fronte, penso che tu sia un bravo ragazzo, se hai sbagliato, fai sempre in tempo a chiedere scusa, non aver paura di chiedere scusa, perdono, tutti possiamo sbagliare
  • Grazie, purtroppo il danno è irrimediabile”.
  • No, c’è sempre il modo per rimettersi in gioco, coraggio, fatti aiutare, rivolgiti ai tuoi genitori, ai parenti, agli amici, non mollare, forza che ce la fai.
  • ” Grazie per le belle parole, grazie”.

Cinecittà, fermata Cinecittà. “Chissà se lo rincontrerò.”

  • In bocca al lupo e ricordati, …una buona bottiglietta d’acqua.
  • Si, grazie per i consigli.

” Tieni”. ” Grazie signora, grazie”.

Sì, magia, anche la signora ha dato a “occhi belli” una moneta. Si apre la porta, scendo, cammino verso le scale. Si chiudono le porte, la metro riparte. No! Non voglio voltarmi a guardarlo all’interno della carrozza, ci allontaniamo velocemente, in bocca al lupo, figlio mio. Salgo le scale, è molto caldo, la luminosità è accecante, metto gli occhiali da sole, a specchio naturalmente. Spero di esser stato uno specchio per quel ragazzo, sì, uno specchio in cui sia riuscito a vedere sé stesso, a vedere i suoi occhi, quegli occhi che non possono più mentirgli, quegli occhi che gli dicono, forza ce la faremo.

“Chi ci ha visto ?“. I miei occhi, i suoi occhi, gli occhi della signora, tutti gli occhi dell’ultima carrozza. I nostri occhi non vedono solamente, ma ascoltano e parlano, sì parlano al cuore di noi tutti.

( L’Ersilio, 10 luglio 2023)

Chiudiamo con il dire: chiedere aiuto non è una vergogna, un peccato o chissà quale brutta cosa… Darlo invece è qualcosa che ti fa sentire meglio!