Sugli smartphone arriva l’allarme. Questa è un’esercitazione

E’ previsto per oggi, domenica 23 aprile, il test di allarme calamità che arriverà sugli smartphone. Scatterà la vibrazione e la soneria che non potrà essere abbassata neanche volendo. Gli smartphone di tutti i cittadini britannici alle ore 15 (quando in Italia saranno le 16) riceveranno un messaggio di allarme, il telefonino inizierà a suonare a volume alto e si attiverà anche la vibrazione.

Allarme

Il test funzionerà su tutti gli smartphone con tecnologia 4G e 5G, anche se la soneria fosse in modalità silenziosa. Il segnale durerà al massimo 10 secondi ed è evidente che chiunque si trovi nelle vicinanze del telefono sarà in grado di sentirlo.
Una prova come non è mai avvenuta prima d’ora in Europa che apre la strada alla diffusione quasi capillare di messaggi di interesse nazionale. Gli utenti dovranno cliccare su “OK” nella schermata iniziale o scorrere oltre, prima di poter continuare a utilizzare il proprio dispositivo. Chi non vorrà ricevere l’avviso potrà escluderlo dalle impostazioni, anche se la speranza del governo è che gli utenti lascino attiva questa funzione.

Il messaggio

Sugli schermi apparirà il messaggio che informa che si tratta di un test di Emergency Alerts, che è appunto un servizio del governo, che metterà in guardia in caso di un’emergenza pericolosa nelle vicinanze. In caso di un reale pericolo, è poi spiegato, si dovranno seguire le istruzioni nell’avviso. Infine al termine del messaggio una scritta informerà che è solo una prova e che non si deve fare altro.

Non è una novità

In altri Paesi questo dispositivo è già stato sperimentato, sistemi simili sono attivi negli Usa, in Canada, nei Paesi Bassi e in Giappone. Anche il governo di Londra vuole sperimentare così l’attuazione di un messaggio che possa giungere a chiunque, indipendentemente dall’attività che si trovi a svolgere in quel momento.
Un passo avanti decisivo nella comunicazione di massa ma, come osservano alcuni, anche un fattore inquietante che lascia comprendere come, grazie ai nostri terminali, siamo tutti “raggiungibili” da chi ci governa.

Foto: biancoebruno.it