Gli 883 e l’immortalità della giovinezza
Lo stile del gruppo era un mix di pop, rock e hip hop, mentre i testi, semplici e dotati di un linguaggio diretto, erano incentrati sulle situazioni tipiche della vita adolescenziale
Gli inizi e il successo dei primi due album
Nel 1992, gli 883 (il nome è ispirato alla cilindrata minore della moto Sportster della Harley-Davidson), band pop rock inizialmente formata da Max Pezzali e Mauro Repetto, esordivano pubblicando “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, pietra miliare delle musica leggera italiana. L’album, che prese il nome dell’omonimo singolo, proiettò il duo pavese in cima alle classifiche nazionali, vendendo ben 650.000 copie. In particolare, la canzone “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” divenne un vero e proprio tormentone durante l’estate del 1992.
Altri singoli, come “Non me la menare”, “S’inkazza (Questa casa non è un albergo)”, “Con un deca”, contribuirono a forgiare lo stile del gruppo, di fatto un mix di pop, rock e hip hop. I testi, semplici e dotati di un linguaggio diretto, erano incentrati sulle situazioni tipiche della vita adolescenziale e post-universitaria. Il secondo album, intitolato “Nord sud ovest est” riuscì a bissare il successo del primo lavoro della band, permettendo a Pezzali e Repetto di vincere il Festivalbar 1993. Trainato da singoli come “Sei un mito”, “Rotta x casa di Dio”, “Come mai” e, ovviamente, “Nord sud ovest est”, il disco consacrò gli 883 come uno dei più grandi gruppi musicali degli anni ’90.
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L’addio di Mauro Repetto
A quel punto, le strade di Pezzali e Repetto si separarono, per volontà del musicista nato a Genova.
Quest’ultimo, strangolato da quella forsennata vita da star che per molto tempo aveva inseguito, decise di lasciare l’Italia per trasferirsi negli Stati Uniti, nella speranza di conquistare una modella di cui era perdutamente innamorato. Non riuscirà nell’intento, decidendo successivamente di frequentare la New York Film Academy e produrre un film. Anche questo progetto fallirà, con Repetto che sarà perfino raggirato da un presunto avvocato, il quale gli sottrarrà più di 20.000 dollari. I due amici si ricongiungeranno, artisticamente, solo nel 2012, realizzando, assieme a J-Ax, il singolo “Sempre noi”.
Gli ultimi album e lo scioglimento
Dopo l’addio di Repetto, gli 883 proseguiranno la loro carriera con una nuova formazione, partecipando al Festival di Sanremo 1995 con il singolo “Senza averti qui”, poi classificatosi all’ottavo posto. Contemporaneamente, Pezzali e la sua band lanceranno il disco “La donna il sogno & il grande incubo”, cui seguiranno, rispettivamente nel 1997 e nel 1999 “La dura legge del gol!” e “Grazie mille”. L’ultimo album, intitolato “Uno in più” e datato 2001, segnerà il definitivo scioglimento del gruppo musicale. Agli inizi del 2003 Max Pezzali abbandonerà il marchio 883, perseguendo una carriera da solista di grande successo.
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L’eredità musicale
Eppure, a quasi 30 anni di distanza, quell’Uomo Ragno simbolo di giovinezza perduta, continua a risuonare nei locali e nei bar di tutta Italia. Perché quella frivolezza, quei sogni adolescenziali dal sapore infinito, narrati da Pezzali e Repetto con disarmante semplicità, ancora oggi riescono ad emozionare tanto le vecchie quanto le nuove generazioni. In questo piccolo dettaglio, forse, risiede il segreto di una band eterna, che rifiutò compromessi ed imposizioni, preferendo esaltare quella sfera quotidiana che in fondo appartiene, o è appartenuta, a ognuno di noi.
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