Il suo desiderio di avere un figlio maschio si era vanificato. Quando la moglie, una donna più giovane di lui di venti anni aveva partorito una bambina, gli era caduto il mondo addosso. Così aveva cominciato a torturare la moglie dicendole che quella bambina doveva darla in adozione. Lui di femmine non sapeva proprio cosa farsene.
Scenario di questa vicenda alquanto assurda, le mura domestiche di una casa di Anagni nel nord della provincia di Frosinone. L’uomo, un marocchino di 45 annni, per costringere la moglie a mandar via dalla sua casa quella piccina aveva iniziato a maltrattarla ed a picchiarla. La sera, addirittura, la faceva dormire sul pavimento della cucina. Ma la donna non si era mai piegata e pur di tenere con sè la sua bambina aveva continuato a sopportare ogni tipo di angheria.
Ma quando a causa del freddo patito su quel pavimento gelido aveva preso la polmonite, la donna era stata costretta al ricovero ospedaliero. Proprio durante la degenza in ospedale vennero fuori la storia dei maltrattamenti e degli anni passati a dormire sul pavimento. I medici dopo aver ascoltato quella storia assurda l’avevano indirizzata presso un centro antiviolenza della provincia dove operava l’avvocato Sonia Sirizzotti che aveva subito iniziato la battaglia legale.
Una battaglia che si era conclusa con la condanna in conturmacia dell’uomo a due anni di reclusione ed il divieto di avvicinamento alla moglie ed alla figlioletta. La vittima, grazie all’aiuto dell’associazione che si occupa di contrastare la violenza sulle donne, è riuscita a trasferirsi in un’altra città del territorio nazionale ed a ricostruirsi una nuova vita con la sua bambina. Ma ancora oggi vive nel terrore che il marito possa di nuovo ritornare per farle del male. Quell’inferno che le aveva fatto vivere non potrà mai dimenticarlo.