Emozioni nerolesi. La presentazione in Regione di “Laboratorio Nerola”

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Ieri, lunedì 6 giugno, presso la Sala Tevere della Regione Lazio, alla presenza di un nutrito pubblico, per lo più formato da cittadini nerolesi, si è tenuta la presentazione del libro Laboratorio Nerola. Una raccolta di testimonianze relative ai giorni che videro Nerola protagonista suo malgrado nella lotta al Covid e circoscritta come “zona rossa”.

Gli ospiti

Ad accogliere la platea, nella veste di relatori, oltre alla sindaca di Nerola, Sabina Granieri, autrice del libro, erano presenti l’assessore alla Regione, Alessio D’Amato e il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia. Preziose le testimonianze e gli interventi dei consiglieri regionali Fabio Refrigeri e Antonio Aurigemma.

Un tuffo nella memoria

Tutti hanno ripercorso i momenti che videro Nerola trasformata in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dal quale scaturirono strategie e soluzioni per il contrasto alla pandemia. Nerola divenne un modello per affrontare l’epidemia che dilagava nel Paese. Per i circa duemila abitanti furono attuate le tipologie di test: sierologico, antigenico e molecolare. Il “modello Nerola” insegnava all’Italia la strada per la guerra contro il Covid.

Il professor Vaia, nel ripercorrere il ricordo di quei giorni, ha ricordato la presenza delle Uscar, unità di medici e infermieri che “tracciarono” il fenomeno casa per casa.

L’assessore D’Amato ha sottolineato come nessuno sapesse come procedere. Quanto il Sistema Sanitario fosse impreparato a tale evento, ma anche che grazie alla dedizione e all’impegno di tutti si intraprese la lotta contro l’epidemia.

Emozioni…

Nei presenti è stata evidente l’emozione al ricordo di quegli accadimenti raccontati dalla Sindaca e dagli altri ospiti. Un clima sereno che tuttavia ha indotto la platea a riflessione, ma anche all’orgoglio di essere stati tutti parte di un sistema che ha fatto la differenza.

Nerola fu il secondo paese nel Lazio ad essere “chiuso” in zona rossa. L’evento che poteva costituire la fine, ha invece fatto assurgere il piccolo centro ad un modello virtuoso. Il gioco di squadra e la capacità dell’amministrazione del paese sabino guidato dalla dottoressa Granieri trasformarono in eccellenza ciò che si presagiva come una disfatta. Nel consegnare alla storia quei momenti drammatici superati con abnegazione e grandissima forza comune, Nerola lascia un testo di memorie a chi vorrà conservare il ricordo di una comunità che ha contribuito a far crescere il Sistema Italia.