Gli bruciano 21 alveari, apicoltore in ginocchio ma pronto a ripartire

Un gesto vile ed efferato ha portato alla distruzione di 21 famiglie di api, per un totale di 2 milioni di esemplari, appiccando il fuoco alle cassette che ospitano gli alveari.

Così Dario Visintin, friulano di San Lorenzo Isontino, ha affidato il suo sfogo su Facebook, pubblicando le foto drammatiche della distruzione l’11 maggio.

Uccidere le api è stato un atto scellerato, sopratutto in considerazione del fatto che esse sono in via d’estinzione e che da esse dipende il ciclo vitale della terra. Come disse Albert Einstein, se le api scomparissero all’uomo resterebbero al massimo 4 anni di vita.

Questi operosi insetti sono infatti indispensabili per impollinare la maggiorparte delle piante indispensabili per la nostra sopravvivenza e degli animali che alleviamo.

Devastare il nostro apiario di San Lorenzo Isontino con l’obiettivo di sopprimere le api é un atto imperdonabile. Il fuoco è stato appiccato sulle porticine di volo degli insetti in modo da bruciarli vivi senza via di scampo. In questo momento non penso nemmeno al danno materiale (15.000 € circa) ma alle 21 famiglie di api bruciate. Si tratta di circa 2 milioni di api che abbiamo amorevolmente allevato, facendo superare loro una stagione particolarmente avversa (quella del 2019)e che siamo riusciti a portare al massimo sviluppo grazie a questa meravigliosa fioritura dell’acacia prima di questa devastazione. All’autore di questo imperdonabile gesto vada tutta la mia compassione

Questo è stato quanto ha scritto Visintin, che ha messo in luce come l’incendio non solo sia doloso, ma probabilmente appiccato da persone del settore che sapevano di non dare via di scampo alle api appiccando il fuoco sugli ingressi delle cassette.

Per ogni alveare bruciato da una mano vile ne vorremmo costituire altri 100.-Ha scritto poi il 17 maggio-E realizzeremo anche l’apiario della solidarietà con il patrocinio del comune di San Lorenzo Isontino e del Consorzio degli apicoltori della prov. di Gorizia, con i quali abbiamo già preso contatti. Questa é la risposta che la Società agricola Landa Carsica-Kraska Gmajna, di cui faccio parte assieme a mia moglie e ad altri 13 apicoltori del Carso, vuole dare rispetto al grave incendio doloso che ha distrutto nei giorni scorsi 21 famiglie di api pari a circa due milioni di esemplari.
Lo dobbiamo all’ambiente. Lo dobbiamo alle api. Lo dobbiamo a noi stessi e anche alle decine di migliaia di persone che, condividendo e commentando i nostri post, hanno portato in primo piano il tema della tutela della biodiversità. “Save the Bee” sarà il nostro motto. Grazie a tutte le persone che ci hanno dimostrato vicinanza e solidarietà da tutta Italia e anche dall’estero. Grazie ai colleghi apicoltori e alle persone che hanno voluto contribuire alla ricostruzione. Già da domani il sito di S. Lorenzo verrà ripopolato. Siamo a disposizione in privato per rispondere a tutti coloro che hanno voluto o vogliono aiutarci ancora in questa missione. Crepi di rabbia chi ha provocato questo scempio, in senso figurato, ovviamente.

Chi lo desidera può dunque contattare questo apicoltore e dimostrare la propria solidarietà, magari donando una famiglia oppure materiale utile per gestire le api.