Il lavoro nero e la criminalità costano al Lazio 10 miliardi di euro

Un “buco” impressionante nel gettito della Regione, costato in un anno circa 10 miliardi di euro a causa delle attività criminose e del lavoro in nero. Dalle analisi del Ministero di Economia e Finanza e dell’Istat, per ogni 100 euro di tasse ne vanno persi 13 per evasione. Il lavoro nero erode il PIL regionale nella misura del 9%, un segnale che desta sicuramente attenzione e innesca l’allarme sulla mancata contribuzione.

I dati dell’intero anno

Secondo le analisi definitive pubblicate nel 2023, il Pil della Regione Lazio ha avuto un’erosione di oltre il 9% a causa della cosiddetta economia nascosta. Un valore che è comunque migliorato del 2% rispetto all’anno precedente. Questo va letto come una possibile inversione di tendenza o comunque un contenimento degli illeciti. Il danno erariale ammonterebbe a circa 10 miliardi. La cifra si compone considerando sia il “sommerso” (false dichiarazioni, affitti in nero e lavoro in nero), sia le attività illegali (commercio illegale, spaccio, prostituzione). Le tasse incassate, pari a 21,6 miliardi, vanno a coprire solo il 92,81% delle spese per il territorio. Sebbene sia un rapporto preoccupante è però migliore di quello nazionale, fisso all’80,45%.

Quasi il 67% arriva dal settore privato e il versamento pro capite medio è al di sotto dei 2.500 euro. Mancherebbero oltre 2,3 miliardi! Le regioni più virtuose che riescono a spendere meno di quanto incassano, sono il Trentino Alto Adige e la Lombardia.

Lavori in nero ed evasione

In aumento il lavoro in nero, che sale al 14,3% contro la media nazionale del 12%. Il settore che fa impennare i valori è quello agricolo dove oltre un operaio su tre è irregolare. Altro settore è l’edilizia, qui un operaio su 4 risulta lavorare in nero.

Un freno al fenomeno è dato dalla Pubblica amministrazione, ma la Capitale ha dimensioni tali che risulta davvero arduo ottenere un monitoraggio capillare.

Una considerazione importante va fatta in merito alla tendenza alla flessione dell’illecito, che è in ogni caso penalizzato nei valori, a causa della percentuale altissima di aziende grandi e medie, che innalzano le percentuali dell’evasione di Irpef, Ires e Irap.

Nel recupero delle somme dovute alla Regione concorrono i Comuni, con segnalazioni che fortunatamente “fanno rientrare” diversi milioni di euro.

La Guardia di finanza

Le operazioni della Gdf risultano decisive per il recupero delle imposte non dichiarate. Grazie a queste azioni che vanno a colpire affitti in nero, crediti fiscali inesistenti, falsi progetti di ricerca e altri illeciti, si arrivano a recuperare centinaia di milioni di euro. Le operazioni della Gdf sono naturalmente efficaci anche per smascherare lavoratori in nero e lavoratori irregolari impiegati nei settori più diversi.

Foto: carteinregola.it