L’Arco di Trevi, uno dei monumenti più antichi di sempre

Per raggiungere l’Arco di Trevi, ci sono tre differenti percorsi; il primo si dirama da Trevi nel Lazio, attraversando Ponte San Teodoro e proseguendo verso la Portella, il secondo dagli Altipiani di Arcinazzo, si imbocca un sentiero che parte dalla SP per Fiuggi e porta alla SP per Guarcino, la quale va attraversata, o altrimenti raggiungendo in auto la provinciale di Guarcino, in direzione del paese, sulla sinistra si aprirà una mulattiera da percorrere per circa un paio di km a piedi.

La monumentale opera megalitica impressiona, sia per la sua maestosità, che per la sua unicità, formando una muraglia di massi poligonali squadrati, che si apre con un grande arco a volta di botte, nel quale sei rudimentali enormi mattoni di pietra si reggono con la sola forza dell’incastro.

L’Arco secondo alcuni studiosi risalirebbe al II° Secolo a.C. con la funzione di porta di confine tra i territori degli Equi a Nord e quelli degli Ernici a Sud, entrambe popolazioni pre-romane, che abitavano quelle zone; secondo altri l’opera sarebbe più tarda, avrebbe fatto parte del territorio dell’antica Aletrium (Alatri) ed il demanio imperiale; un’altra ipotesi, da scartare tuttavia, era quella che si trattasse di un supporto per un primitivo acquedotto, ipotesi smentita dopo i restauri, ma che comunque non può trovare riscontro, per l’assenza di altre opere simili e di un tracciato o un perimetro che potessero giustificare questo utilizzo.

Una escursione ideale è quella che inizia dal Ponte di San Teodoro, scalare sulla mulattiera le pendici dei Monti Ernici fino a Capo D’Acqua, dove si camminerà su un antico basolato, dove si possono anche notare i segni lasciati dalle ruote dei carri, segno tangibile dell’importanza di collegamento di quella strada, che era l’unica via di collegamento esistente all’epoca tra i due popoli.

Una strada che tra le altre cose, sembrerebbe sia stata percorsa da San Benedetto e da San Domenico durante i loro pellegrinaggi, sono infatti presenti lungo il percorso segni votivi dedicati al loro passaggio; il cammino è piacevole, si attraversano torrenti e ruscelli, immersi nella natura selvaggia, dove è possibile, se fortunati, avvistare anche animali selvatici, come caprioli, cervi, cinghiali, volpi, tassi, istrici, scoiattoli, in qualche caso raro anche i lupi.