Legittima difesa …

Di Damiano Cupelloni

Monterotondo: in 30 giorni registrati i primi 2 casi di legittima difesa L’ultimo ha portato alla morte di Lorenzo Sciacquatori.

Tutto è iniziato con la vicenda di Andrea Pulone, 29enne che il 26 aprile scorso, dopo aver sentito dei rumori nel giardino della sua abitazione, ha sparato ai ladri, colpendone uno 16enne di origini albanesi. La residenza del padre del giovane è ai Cappuccini, nel centro di Monterotondo dove gli stessi residenti già da anni denunciavano furti nel quartiere. Subito dopo l’accaduto, la vittima ha chiamato il 112 e nel dichiarare di aver messo in fuga tre ladri in possesso di una macchina, ha voluto precisare di aver sparato 5 colpi di pistola. Subito sono partite le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti e grazie al buon lavoro fatto dagli inquirenti, si è in pochissimo tempo risaliti ai tre complici del giovanissimo ladro, gli stessi che nella notte lo hanno letteralmente “scaricato” ferito davanti all’ingresso del Policlinico Gemelli di Roma. Due di loro (maggiorenni) sono stati portati in carcere, mentre il quarto (minore) è stato fermato e portato al Centro di prima accoglienza di Roma in Via Virginia Agnelli. La pistola regolarmente denunciata, è stata ritirata dai Carabinieri che per ordine della Procura di Tivoli, sostano davanti all ‘appartamento di Pulone. Sempre la Procura di Tivoli continua con le indagini ma secondo indiscrezioni, sarebbe intenzionata a chiudere il caso come “legittima difesa“. Nel frattempo si stanno ricostruendo con precisione i fatti e la traiettoria dei cinque proiettili esplosi dal giovane con la sua Glock. Secondo gli inquirenti, l’uomo ha sparato tre volte in casa (nel salotto), e due verso la casetta di legno in giardino.

Una città che non finisce di assorbire questa vicenda, a distanza di giorni ne vede un’altra, ma stavolta si tratta di parricidio. Deborah Sciacquatori, 19enne, per proteggere la madre e la nonna, ha ferito il padre, morto poi in ospedale. La Procura valuterà se sussistono i presupposti per la legittima difesa, ma intanto l’accusa che rischia la ragazza è per omicidio. Una situazione grave già segnalata dalla madre della ragazza che aveva denunciato più volte, per maltrattamenti, il suo compagno Lorenzo, senza riuscire a fermare l’inferno in famiglia fatto di botte, minacce, insulti e atteggiamenti violenti, complice l’alcool. Stavolta,  però , ha avuto una tragica fine: l’uomo è stato colpito dalla figlia ed è morto poco dopo essere arrivato in ospedale. La giovane esperta di boxe, ha sferrato il colpo mortale durante l’ennesimo litigio col padre. Come più volte ribadito, lo ha fatto nel tentativo di difendere la madre e i suoi familiari. Una dinamica complessa che si sta ricostruendo fin dall’alba di domenica 19 maggio, quando l’uomo ubriaco, è tornato a casa ed ha cominciato ad inveire contro le donne della Famiglia Sciacquatori. In casa è arrivata anche la sorella dell’uomo, ha provato a placarlo ma è stata insultata.

Secondo le prime ricostruzioni, le quattro donne, intorno alle 8, hanno deciso di scappare per paura di subire più gravi conseguenze, tanto che la figlia è uscita in pigiama. Appena varcato il portone di Via Aldo Moro a Monterotondo Scalo, sono state raggiunte dal 41enne che strattonando violentemente l’anziana madre, le ha invitate a rientrare a casa; ricevuto il rifiuto delle donne, l’uomo ha ricominciato a picchiare Antonia, la madre di Deborah. A quel punto la ragazza l’ha colpito.

Sul posto è stato trovato un coltello che la ragazza aveva portato perché impaurita dal padre. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Monterotondo coordinati dalla Procura di Tivoli, guidata da Francesco Menditto.

 

 

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