L’incubo inaspettato
Un rumore forte, secco, di vetri in frantumi, poi un altro. Il primo l’aveva sorpresa, il secondo l’aveva terrorizzata. Il suono sordo del colpo contro il legno dell’infisso ha gelato il sangue nelle vene della donna intenta a rigovernare la cucina. Non poteva essere una coincidenza. Qualcuno stava sparando contro l’abitazione di Santa Maria delle Mole, una zona ai Castelli Romani. Con la comprensibile paura di quel momento, la signora ha preso il telefono e tremante ha chiesto aiuto al 112. La voce all’altro capo della linea deve esserle sembrato l’unico appiglio in quell’incubo improvviso.
La rivelazione scioccante
Le sirene squarciano il silenzio e in pochi minuti, una pattuglia della polizia del commissariato di Marino è già sul posto. Gli agenti si muovono con decisione, setacciando ogni angolo, scrutando in giro in cerca di risposte. Sul pavimento, brillano tre piombini metallici, di quelli usati nelle armi ad aria compressa. Seguendo la traiettoria dei colpi, la verità emerge chiaramente: i colpi provenivano da una casa vicina. Un’abitazione tranquilla, apparentemente innocua. Ma dietro quelle mura si celava una rivelazione inquietante.
Chi ha sparato?
A premere il grilletto era stato un ragazzo di soli 17 anni, ne compirà 18 tra pochi giorni. Aveva impugnato la carabina ad aria compressa del padre e aveva sparato alla finestra di fronte, forse per gioco, forse per una bravata. Un gesto sconsiderato, un attimo di follia che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Il giovane ha detto che si annoiava e così aveva deciso di prendere il fucile per divertirsi un po’. Al suo attivo il 17enne ha un passato di tentata rapina
Le conseguenze ineluttabili
La giustizia non poteva ignorare l’accaduto. Il giovane è stato denunciato per danneggiamento ed esplosioni pericolose. Il padre invece è stato rimesso alla decisione del giudice, perché ritenuto responsabile della mancata custodia dell’arma, vietata ai minori. Un episodio che sarebbe potuto finire in modo ben più drammatico. E tutto per un gioco pericoloso, un’arma lasciata incustodita, un sottile confine tra incoscienza e tragedia.
Foto: siap-polizia.org