Una corsa oltre la legge
Durante un ordinario servizio di controllo nel quartiere di Torre Gaia a Roma, si è consumato un episodio che ha rapidamente assunto i contorni dell’incredibile. Gli agenti del VI Gruppo Torri della Polizia Locale di Roma Capitale, impegnati nel garantire la sicurezza sulle strade, hanno avvistato un automobilista alla guida di una Fiat Bravo intento a utilizzare il cellulare. Un gesto pericoloso e, purtroppo, fin troppo comune. Ma quella non era che la superficie di un illecito ben più profondo.
Quel particolare sulla targa…
Con occhio vigile e intuito affilato, gli agenti hanno subito colto un dettaglio sospetto sulla targa del veicolo. Un particolare che ha innescato una serie di accertamenti rapidi e precisi, i quali hanno svelato un’ambigua verità. la targa della Fiat Bravo non apparteneva affatto a quell’auto, bensì a una Volkswagen Golf. È scattato così l’inseguimento sulla via Casilina, la pattuglia è riuscita a bloccare l’auto all’altezza dell’intersezione con via Cino del Duca.
L’ammissione
L’uomo, un italiano di 50 anni, è stato colto in flagrante. Alla richiesta dei documenti, la frode è emersa in tutta la sua gravità. La prima lettera della targa era stata abilmente manomessa, trasformando una “E” in una “F”. Un trucco tanto semplice quanto ingannevole, svelato però dalla determinazione degli agenti. Posto di fronte all’evidenza, il conducente non ha potuto che crollare e confessare.
Patente sospesa
Il veicolo e le targhe falsificate sono stati immediatamente sequestrati per la confisca. L’uomo è stato denunciato per alterazione e uso fraudolento di targa manomessa. A carico suo, anche la sospensione della patente e la sanzione per l’uso del cellulare durante la guida. Un episodio che dimostra come, dietro un’apparente infrazione banale, possa celarsi un reato ben più grave.
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