Caos annunciato. Centro vaccinale di Napoli: le persone rifiutano AstraZeneca

Una reazione “annunciata”, una protesta che era nell’aria, che sarebbe dovuta capitare prima o poi, in seguito alle notizie che hanno accompagnato in questi ultimi tempi il vaccino AstraZeneca.

Ieri pomeriggio forte agitazione nel Centro vaccinale della Mostra d’Oltremare di Napoli. File lunghe e caos generale, perché molti cittadini si sono opposti alla vaccinazione con il siero di AstraZeneca.
Il direttore della Asl, Ciro Verdoliva, ha spiegato che in molti hanno rifiutato di ricevere il vaccino disponibile, quello appunto della Farmaceutica anglo-svedese. Le persone pretendevano invece una vaccinazione con il prodotto della Pfizer.

Gennaro Napoletano, il Coordinatore dei medici vaccinali, ha ammesso: “È vero, queste richieste oggi sono state continue e questo ha generato un enorme problema nel normale smaltimento della fila. Non avevamo mai avuto questi problemi”. Ha poi spiegato quelle che a suo parere sono state le ragioni di tanta “confusione”, dicendo: “Normalmente ci vorrebbero pochi minuti per un vaccino mentre oggi ce ne sono voluti in media 20. È comprensibile, c’è tanta confusione nelle comunicazioni”.

Inevitabili reazioni

Nelle parole del Coordinatore c’è la desolazione di chi vive sulla sua pelle la destabilizzazione delle persone che fruiscono di informazioni a volte contrastanti.
C’è assoluto bisogno di chiarezza nelle notizie e sulle informazioni che riguardano tutti gli ambiti della vaccinazione.
Non possiamo avere dubbi sulla “bontà” del prodotto farmaceutico, sulla sua innocuità sulla salute. Abbiamo fatto tutti una corsa contro il tempo per rilasciare vaccini quanto prima. Al momento è l’unica arma possibile per combattere la pandemia, ma i cittadini devono essere consapevoli di eventuali rischi. Altro non fosse che per scoraggiare teorie negative di No vax e complottisti a vario titolo.

E’ indispensabile fare chiarezza

Quello che è accaduto ieri pomeriggio a Napoli è solo una delle tante ripercussioni che derivano da questo stato di incertezza generale. I governi hanno l’obbligo morale di pretendere estrema chiarezza dai produttori, con la stessa veemenza con la quale pretendono il rispetto delle consegne. Non sarebbe giusto affidarci al caso e considerare “trascurabile” la morte di una persona, perché se ne sono salvate milioni. Non è accettabile la “lotteria del caso”, non per la nostra epoca, tecnologicamente e socialmente avanzata.


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