Criminalità: in calo o in crescita. Quali reati si commettono in Italia

Criminalità nel Paese

L’anno appena trascorso ha fatto registrare diversi eventi criminosi, dai più gravi a quelli meno significativi, la media nazionale varia di anno in anno e le ragioni che determinano il fenomeno sono molteplici. L’indicatore della qualità della vita tiene conto anche di questo triste elemento e tanto più la diffusione dei reati è presente in un Paese, tanto meno la qualità della vita risulta soddisfacente. Facciamo il punto e vediamo più in dettaglio le aree del paese a maggiore rischio criminalità.

Un trend positivo poiché negativo

La media dei reati commessi e denunciati, nel 2022 è risultata in calo rispetto agli anni precedenti e l’incidenza percentuale di questa flessione si attesterebbe quasi al 9%. Va però tenuto conto che si tratta appunto di una media su scala nazionale, poiché a livello locale le percentuali differiscono anche notevolmente. Ci sono quindi città più pericolose di altre. Il Sole 24ore ha recentemente pubblicato l’indice della criminalità, rilevato in base alle denunce sporte nel 2021, tenendo conto di 18 tipologie di reato. Sono dati ricavati dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno.

La raccolta delle informazioni annovera quelle relative ai Corpi di sicurezza, Carabinieri, Polizia, Polizia Penitenziaria, Polizia municipale, Direzione investigativa antimafia, Polizia provinciale, Guardia di Finanza, Guardia costiera e Corpo Forestale. Le risultanze sono riferite al numero di denunce ogni 100 mila abitanti, questo implica che risulterebbero inevitabilmente fuori dal conteggio i reati per i quali non sia stata sporta denuncia. Premesso ciò è quindi evidente che i reati commessi siano di più di quelli ai quali si è risaliti tramite le forze dell’ordine.

Città calde

Come detto non tutte le aree del Paese sono simili per incidenza di reati e fatti criminosi, la triste classifica stilata tra le 107 province italiane ha fatto emergere le 10 città più pericolose del Paese.

Milano conta 749 reati nel corso dell’anno, quasi 6.000 ogni 100 mila abitanti. E’ la prima città in Italia per i reati relativi ai furti, ai furti con destrezza e ai furti perpetrati negli esercizi commerciali.

Rimini, la città simbolo della Riviera Adriatica conta 538 reati, circa 5.500 per 100 mila abitanti. Detiene il triste primato per le rapine che costituiscono il reato maggiormente diffuso, Rimini ha registrato 444 fatti criminosi di questo tipo. I furti invece, fanno posizionare questa città al secondo posto con ben più di 9.000 casi.

Torino segna nel cartellino nero 111.500 denunce, circa 5 mila ogni 100 mila abitanti. Quarta città per i furti, che sono oltre 44 mila ed è la seconda città in classifica per i reati informatici dopo Gorizia che registra circa 16.500 denunce di frodi.

Bologna con quasi 5 mila denunce ogni 100 mila abitanti è la seconda città italiana per gli episodi di violenza sessuale. Mentre per i furti si posiziona al quarto posto.

Roma vede 205 mila denunce, 4.856 ogni 100 mila abitanti. Sono i furti, i reati maggiormente commessi nella Capitale, ben 102 mila le denunce. Roma è terza per furti con destrezza e scippi ed è quarta per i reati di rapina. In questa città inoltre si registra un grosso traffico di stupefacenti.

Imperia arriva a 917 denunce, 4.755 per 100 mila abitanti. Tre gli omicidi volontari e terza città in classifica per violenze sessuali.

Firenze con 4.727 reati ogni 100 mila abitanti conta tra i fatti criminosi maggiormente diffusi i furti, le rapine e le irruzioni nelle abitazioni. La città risulta al 14° posto nella classifica del traffico e spaccio degli stupefacenti.

Prato è terza in classifica per gli omicidi volontari e quinta per i tentati omicidi. Significativo anche il numero delle rapine e degli scippi. A Prato sono 660 le denunce, oltre 4.400 per 100 mila abitanti.

Livorno ha fatto segnare 956 denunce, 4.271 ogni 100 mila abitanti. E’ al 4° posto per le estorsioni e all’8° posto per i furti, in special modo negli esercizi commerciali.

Napoli si presenta in classifica al primo posto per i furti di motocicli e per gli scippi. Forte anche l’incidenza del contrabbando. Le denunce sono 4.217 ogni 100 mila abitanti.

Criminalità 2022: calo generale salvo qualche eccezione

I dati del 2021 oggetto dell’Indice della criminalità 2022 riportano un calo generalizzato dei reati nelle aree metropolitane.

Milano -1,8%; Roma -6,8%; Firenze -24,6%; Venezia -17,8%; Bologna -15,3%.

L’incidenza sul calo degli eventi criminosi è stata in buona parte favorita dalle restrizioni sanitarie per la pandemia. Questo ha determinato un ridottissimo flusso di turisti, di circolazione, delle attività commerciali, degli eventi, limitando di fatto le occasioni per commettere reati.

Ci sono però anche città nelle quali la tendenza è stata al rialzo per i reati. Piacenza ha subito un rialzo pari all’11,7%. Isernia invece sale nella percentuale nella misura dell’8,8%. A Rieti l’incremento è stato del 5,9%.

I primati negativi

Milano è la prima città d’Italia per furti, specie furti con destrezza, negli esercizi commerciali e nelle auto in sosta.

Napoli guadagna il triste primato per gli scippi. Rimini per le rapine e Torino per le rapine negli esercizi commerciali.

Ravenna, Teramo e Catania sono le città dove primeggiano i reati di rapina in banca.

Per la categoria furti di motocicli le città prime nella classifica sono Genova e Palermo e Napoli, quest’ultima primeggia anche per numero di omicidi volontari. Isernia invece sale in vetta per gli omicidi stradali.

I furti di auto sarebbero commessi soprattutto nelle città di Barletta-Andria-Trani, Foggia e Napoli.

Furti nelle abitazioni sono invece una prerogativa principalmente delle città di Ravenna, Pavia e Pisa.

In sintesi: i reati maggiormente commessi nelle città

Trieste: violenze sessuali. Pesaro Urbino: violenze sessuali a minori. Biella: estorsioni. Ragusa: usura. Isernia: Associazione a delinquere, contraffazione. Napoli: Associazione mafiosa e contrabbando. Foggia: riciclaggio di denaro. Gorizia e Torino: reati informatici. La Spezia spaccio di sostanze stupefacenti. Venezia, Genova e Trieste: pornografia minorile e sfruttamento della prostituzione minorile. Enna: omicidi volontari.

Criminalità in aumento nel 1° semestre 2022

Malgrado rispetto al 2019, il calo sia dell’8,7%, la criminalità fa registrare un incremento nel primo semestre 2022. La risalita percentuale interessa le città metropolitane italiane ad eccezione di Torino dove invece la tendenza è in flessione.

In altre parole l’andamento starebbe riscontrando una risalita rispetto al calo paragonato ai valori del 2019.

La fragilità sociale induce a delinquere

Bene ma non benissimo quindi. Il fenomeno della criminalità, specialmente quella non organizzata, subisce comunque gli effetti della crisi, della disoccupazione, dell’assenza di una fonte certa di reddito. Le occasioni per delinquere sono colte evidentemente con maggiore favore da chi vive una situazione di incertezza economica. Chi gode di una condizione di tranquillità o di benessere economico, difficilmente rischia di alterarne il proprio stato producendosi in reati o fatti criminosi. Le istituzioni sono tuttavia incapaci di arrivare capillarmente alla risoluzione di questa differenza sociale. La ragione è purtroppo proprio nella scarsità di risorse prima ancora che nel presunto disinteresse degli amministratori. Occorrerebbe inoltre poter disporre di un numero sempre crescente di forze dell’ordine, ma anche in questo caso le risorse sono limitate rispetto ai reali bisogni dei territori. In ultimo, andrebbero attivati o meglio, rafforzati, i concetti di educazione civica, partendo proprio dalle scuole e i supporti sociali alle famiglie.

Foto: laleggepertutti.it