Il 4 giugno lungo la via Casilina: memoria viva della Liberazione tra storia e cittadinanza

Il 4 giugno 1944 segnò una svolta fondamentale per Roma e per l’Italia: le truppe Alleate entrarono nella capitale, liberandola dall’occupazione nazifascista. In particolare, lungo la via Casilina – arteria che attraversa quello che oggi è il territorio del Municipio V – quel giorno si scrisse una pagina intensa di storia condivisa, vissuta da civili, partigiani e soldati come momento di riscatto e di speranza. Dalle prime luci dell’alba fino al tardo pomeriggio, i militari della V Armata statunitense, guidati dal generale Mark W. Clark, avanzarono attraverso le borgate orientali della città accolti da una popolazione provata ma partecipe. Aiutati dai partigiani dell’VIII zona, superarono le ultime sacche di resistenza tedesca tra Centocelle, Pigneto e Tor Pignattara.

Non fu solo una liberazione militare: fu un evento profondamente vissuto e reso possibile anche dal coraggio e dalla presenza attiva dei cittadini. Tra le immagini simbolo di quella giornata, resta memorabile la fotografia del reporter Carl Mydans – pubblicata sul magazine americano Life – scattata proprio su via Casilina, all’incrocio con via Capua, dove uomini, donne e bambini accolsero festanti i soldati americani. In quello scatto si concentra l’essenza della Liberazione: non un atto calato dall’alto, ma una conquista partecipata.

Nel 2024 in occasione dell’80esimo anniversario, per valorizzare questa memoria, l’Ecomuseo Casilino – su mandato della Fondazione Liberation Route Europe e con il patrocinio del Municipio Roma V – ha promosso l’installazione di due vectors, pietre miliari simboliche dell’“Itinerario europeo della Liberazione e della pace”. I due segnali fisici, collocati su via Casilina all’angolo con via Tor de’ Schiavi e all’incrocio con via Capua, marcano punti chiave del passaggio delle truppe Alleate e restituiscono al territorio il riconoscimento del suo ruolo nella storia della Liberazione.

Quest’anno, sono stati proposti altri 2 vectors da posizionare in via Casilina, uno all’angolo con la Circonvallazione Casilina e l’altro in via Casilina lato destro, di fronte a Porta Maggiore, aree in cui la popolazione civile accolse le truppe Alleate.

A completare il percorso di memoria, a partire dal prossimo autunno la mostra fotografica “Dall’alba al tramonto – 4 giugno 1944. La Liberazione di Roma sulla via Casilina”, curata da Paolo Savegnago in collaborazione con il prof. Francesco Sirleto, sarà diffusa all’interno degli istituti superiori del territorio. L’esposizione, già allestita nel 2024 presso la Casa della Cultura e dello Sport “Silvio Di Francia”, raccoglie immagini d’archivio provenienti dalle Forze Alleate, molte delle quali inedite, che documentano il passaggio dei soldati tra i quartieri popolari del Municipio. La mostra è pensata con una forte valenza educativa: uno strumento di formazione storica e cittadinanza attiva, destinato alle nuove generazioni.

Ricordare il 4 giugno significa, ancora oggi, riconoscere il valore delle scelte collettive, del coraggio quotidiano e della resistenza civile. È un’occasione per rimettere al centro i territori e le persone che, spesso in silenzio, hanno scritto pagine fondamentali della nostra storia democratica. Non è soltanto un gesto rituale. È un’occasione per ricordare che la libertà di cui oggi godiamo fu resa possibile grazie al coraggio dei tanti uomini e donne che, anche nei quartieri del Municipio V, scelsero di resistere, di accogliere e di partecipare. Un impegno collettivo che resta un esempio per le nuove generazioni, chiamate oggi più che mai a coltivare la memoria come fondamento di una cittadinanza attiva e consapevole.