INPS, attenzione alle truffe: arrivate false email sul Bonus 600 euro

In attesa di riuscire a completare tutte le operazioni di accredito dei Bonus 600 euro, l’INPS sta affrontando proprio in queste ore una vera e propria campagna di phishing, una truffa online che ha come obiettivo quello di sottrarre dati finanziari degli utenti attraverso false email apparentemente inviate dall’ente per avvisare circa un ipotetico rimborso o per fornire informazioni sul Bonus 600 euro.

L’INPS ha già messo sull’attenti i propri utenti, invitandoli a ignorare questo tipo di email, che generalmente propongono di cliccare su un link per ottenere il versamento del Bonus o altre forme di rimborso da parte dell’Istituto, riuscendo però così a recuperare i dati relativi alla carta di credito.

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Questo l’avviso pubblicato direttamente dall’INPS sui propri canali ufficiali:

L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro. Si invitano tutti gli utenti ad ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps. Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it e che l’Inps, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.

Pertanto, viene ribadito che tutte le informazioni sulle prestazioni possono essere consultate esclusivamente attraverso il portale ufficiale dell’istituto, che non invia in nessun caso comunicazioni via mail con dei link da cliccare.

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Intanto, in queste ore sarebbero emersi nuovi numeri circa i pagamenti del Bonus 600 euro: al 27 aprile, le domande pervenute erano 4.772.178, di cui 3.668.968 sono state accolte. Le rimanenti, non sono state ancora accreditate per i seguenti motivi:

  • Circa 225mila avevano IBAN errato e sono in fase di correzione
  • Circa 300 mila sono state respinte per incompatibilità con Reddito o Pensione di Cittadinanza già in fase di pagamento
  • Circa 650mila avevano requisiti non riconosciuti dopo le correzioni per categoria sbagliata dell’utente.

I dati aggiornati al 3 maggio, fanno sapere che risultano pagate 3.427.837 domande.