La procura indaga il presidente della Figc per autoriciclaggio

E’ stato sentito dai pm il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina. La procura di Roma ha aperto le indagini per l’inchiesta scaturita nel marzo dello scorso anno, in seguito ad una segnalazione di presunte attività illecite.

Su Gravina gravano due ipotesi di reato: autoriciclaggio e appropriazione indebita.

I legali del presidente in una nota scrivono: “è stato ascoltato in ragione delle intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni. Pur non risultando indagato. Questa mattina Gabriele Gravina ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e le circostanze di cui è stato vittima”. Gli avvocati, Leo Mercurio e Fabio Viglione. Spiegano che “la decisione di presentarsi dai magistrati, è stata presa “al fine di tutelare la sua immagine. Ma anche in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso”.

L’indagine si propone di far luce sulle presunte irregolarità nell’assegnazione del bando del 2018 per il canale telematico della Lega Pro, di cui all’epoca Gravina era presidente. La gara venne aggiudicata dalla società Isg Ginko. Secondo i pm, in cambio di un pagamento di almeno 250 mila euro. Per l’accusa, questa operazione fu mascherata dietro una doppia caparra versata da una società terza a Gravina, per l’acquisto di alcuni libri antichi. Tuttavia l’acquisto non avvenne mai.

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