La “Roscia” che conquista il palato

Quando in zona si chiede dove poter bere un buon bicchiere di vino, indubbiamente il pensiero corre ai vitigni di Affile, di Olevano Romano, di Piglio oppure ci si sposta verso i Castelli Romani; eppure, anche Subiaco dispone di un ottimo vino, con una bassa gradazione alcolica, che si presta sia per aperitivi che per l’accompagnamento di alcuni piatti tipici.

La Rosciola, è un vino rosato, che si vende solitamente sfuso e si beve fresco; utilizzato per gustare i ravioli di ricotta e pomodoro, altra tipica preparazione sublacense e talvolta addirittura mischiato con l’impasto delle ciambelline al vino.

Il vitigno è coltivato nella Valle, da così tanto tempo che se ne è persa memoria, sebbene un censimento agricolo del 1882 lo menzioni come varietà coltivata prevalentemente nella zona, chissà che in futuro le ricerche storiche, non portino all’identificazione dell’esatto periodo storico di genesi della razza, che magari già offriva rinfrescanti aperitivi all’ Imperatore Nerone, che aveva la sua villa sulle sponde dell’Aniene, dove aveva creato i famosi laghi artificiali da cui prende nome la cittadina.

Il grappolo dell’uva della Rosciola, è riconoscibile dalla forma di medio-grandezza piramidale alato o cilindrico, mediamente compatto, con un acino dalla buccia di medio spessore e colore rosato, tendente al rosso non uniformemente; la polpa è consistente, non colorata a differenza di altre uve e il sapore tende al neutro.

Il germoglia mento avviene tra la seconda e la terza decade di aprile, la fioritura nella seconda decade di giugno, l’invaiatura verso la fine di agosto ed infine la maturazione nella seconda metà di ottobre; il suo germoglia mento tardivo consente di superare al raccolto le gelate e le brine primaverili, la pianta è anche in grado di adattarsi alle condizioni ambientali e territoriali più difficili, crescendo sia in terreni ricchi di argilla che di calcare, offrendo produzioni non ricchissime, ma comunque degne di nota.

Il vino che se ne ricava , di colore rosato, tendente al rubino, laddove l’uva provenga da vigneti con maggiore esposizione solare, ha un odore erboso, fruttato, che richiama ai sapori del bosco, al lampone, ai mirtilli o all’uva fragolina, ricalcando le sue origini montane; il sapore può essere secco, acidulo, giovane, ma comunque equilibrato al punto giusto, confermandosi quindi anche un ottimo vino da tavola o da sorseggiare per rinfrescare una calda giornata.

Il visitatore di Subiaco, può quindi non solo godere delle molteplici bellezze naturali o storiche che la città offre, ma anche gustare i prodotti tipici, come ad esempio il “Salame del Re” o le ciambelline, o i ravioli di ricotta, accompagnandoli con questo buon vino fresco, che lascerà nel palato, il sapore di una tradizione antica, quanto il gusto della montagna e dei suoi frutti.