Post-Quarantena: Escursione a Mont’Affilano

In vista dello scioglimento della quarantena proponiamo questa interessante ed aspra escursione per gli amanti della montagna, un percorso ideale per escursionisti esperti ed allenati, dotati di grande resistenza fisica e spirito montano.

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Dove partire

Ad Affile, in località La Cona, dalla SR411,  si trova il punto di partenza di questa interessante escursione, che vi porterà alla scoperta della “montagna dai due volti”, così chiamata, poiché il versante Ovest risulta essere aspro, brullo e sassoso, mentre il lato Est è ricco di vegetazione, con boschi di lecci e carpino molto fitti e quasi impenetrabili.

Data la difficoltà della scarpinata, si sconsiglia di affrontarlo nel periodo estivo, o comunque di farlo nelle ore meno calde, anche se la percorrenza è di circa 1 ora per la salita e 45 minuti per la ridiscesa; la salita ha un forte dislivello che vi porterà a una quota massima di 1158 m.s.l.m .

Il percorso panoramico

Il Monte Croce, così chiamato per la grande croce posta sulla sommità, è detto anche Monte Affilano (Mont’Afilano in dialetto), il quale domina la cittadina di Affile, antico borgo di origine romana.

Affile è anche ben noto come patria del Cesanese e dell’olio extravergine.

Nonostante la cima non sia una delle più alte della zona, che ricade nel pre-appennino laziale, nella catena dei Monti Affilani, vi si riesce a godere di una eccellente panoramica, soprattutto con giornate limpide, affacciandosi a Ovest sui Monti Prenestini, sui Colli albani e addirittura sul Mar Tirreno; a Nord si scorgono i Monti Lucretili ed i Ruffi, mentre ad Est si domina sulla catena dei Monti Simbruini.

A Sud invece, la visuale è “oscurata” dal Monte Pianezza, che con 1332 metri si attesta come cima più alta della catena e sorpassa di 174 metri la cima del Monte Affilano.

Come detto, il sentiero si dirama dalla località detta La Cona, in prossimità di una curva su un ponticello nei pressi del cimitero.

Venendo da Subiaco lungo la strada principale detta “sublacense”; vi si trovano un fontanile ed una cappella votiva.

Il sentiero non è ben segnalato, offre spunto di interesse anche botanico per la presenza di rosmarino selvatico, anche di notevoli dimensioni, qualche ginestra; presenti anche specie di quercia, acero e nocciolo, oltre alla presenza di numerose rocce calcaree che indicano l’origine della montagna.