Rifiuti, IV municipio; fototrappole si fototrappole no questo è il dilemma

L’abbandono dei rifiuti e le fototrappole che al IV Municipio non ci sono più

Foto di Mads Thomsen da Pexels

Telecamere piazzate nelle aree a rischio abbandono rifiuti per contrastare il malcostume di coloro che si disfano del proprio divano vecchio o del frigorifero guasto, semplicemente abbandonandoli in strada. Uno strumento semplice che qualsiasi amministrazione può adottare con un investimento modesto. Un’arma importante contro chi causa al territorio disagio e innesca un processo di degrado.

Tutto ciò non pare però rientrare nell’ottica del IV Municipio della Capitale, che da luglio 2022 ha lasciato a lettera morta l’attivazione di un nuovo bando per la predisposizione di questo servizio.

Chissà se col nuovo anno, il minisindaco del IV°, non ripensi all’opportunità di avvalersi ancora di questo strumento.

Le rimostranze dell’opposizione

L’opposizione solleva (ancora) le proteste in merito alla questione e pubblica sui social i commenti sul proprio disappunto ed i solleciti affinché sia ripristinato un servizio di osservazione.

La Consigliera Roberta Della Casa, in quota M5S al Municipio, ricorda che le fototrappole sono utili come deterrente contro lo sversamento abusivo di rifiuti e che, grazie ad esse, è possibile risalire ai trasgressori.

Cosa sono le fototrappole

Foto tratta da: ilnordestquotidiano.it

Per chi non avesse visibilità di cosa si tratta è d’uopo una spiegazione. Si tratta di istallare una telecamera in quelle zone che prestano il fianco all’abbandono illecito dei rifiuti. Di solito sono aree poco illuminate o poco esposte al traffico ed al passaggio dei pedoni. È esattamente in queste aree che si reca chi decide di bypassare la procedura Ama e richiedere la “presa” del rifiuto ingombrante. Il danno ambientale è evidente, volendo prescindere dall’impatto visivo, si provocano anche “ferite” al territorio. I luoghi sensibili a questa orribile pratica sono diversi, giardini, strade poco frequentate, rientranze naturali, piazzole di servizio. I più arditi comunque, riescono a disfarsi del proprio “ingombro” anche alla luce del sole, in mezzo ai passanti che tanto, si sa, si fanno i fatti loro…

Le telecamere riprendono la scena e, sebbene non sia possibile dare un nome a chi commette il reato, si risale facilmente alla targa del mezzo. È infatti improbabile che qualcuno decida di disfarsi dello scaldabagno e lo porti sul luogo dell’abbandono tenendolo sotto il braccio.

C’era una volta

Roberta Della Casa (M5S)

Nel post di denuncia pubblicato su Facebook, la consigliera pentastellata racconta che queste fototrappole vennero istallate per la prima volta durante l’amministrazione Raggi. Grazie a questo strumento, spiega, Roma Capitale incassò diversi milioni di euro e procedette a denunciare imprese dedite a traffici di rifiuti.

Poi il testo assume la connotazione di denuncia e la Della Casa scrive: “Ricordo ancora, che allora, anche il PD concordava con l’intervento. Oggi, lo stesso PD ha respinto la mozione presentata da me e dal collega Stefano Rosati consigliere M5S, per installare le fototrappole.”

Il post si conclude con lo sfogo: “A luglio scorso hanno lasciato scadere il bando senza predisporne uno nuovo, non per dimenticanza a quanto pare, ma proprio perché non vogliono procedere.

La mozione

A novembre è stata presenta una mozione su questo tema ma al momento non risulterebbero in programma provvedimenti da parte della maggioranza. Quali che siano le ragioni che stanno lasciando in stallo la situazione, provocano l’inevitabile riacutizzarsi della brutta pratica e i cittadini del IV Municipio non ne traggono certo beneficio. L’auspicio di alcuni è che l’amministrazione a guida PD di Massimiliano Umberti, abbia in serbo una soluzione e che questo temporeggiare sia imputabile magari a motivi tecnici. Altri invece puntano il dito e giudicano severamente questa assenza istituzionale del tutto ingiustificata.