Certificato di conformità edilizia: il “semaforo verde” alla compravendita immobiliare

Anche la compravendita immobiliare si è evoluta con il passare del tempo e vendere un immobile oggi non è più come poteva essere farlo trent’anni fa.

Quando si decide di acquistare o mettere in vendita un’abitazione per la prima volta si entra in un mondo spesso conosciuto solo per sommi capi o per sentito dire dalle esperienze altrui, dove sembra che tutti siano esperti e pronti a dare consigli in base alle proprie esperienze personali.

Come in ogni ambito vi è però un iter da seguire, soprattutto se non si vuole incorrere in brutte sorprese quando è ormai troppo tardi. Si è parlato in passato impropriamente di “patente immobiliare”, si tratta in realtà del Certificato dello stato legittimo degli immobili, ancora non obbligatorio ma solo consigliato e finalizzato a snellire le operazioni di compravendita.

Introdotto dal Decreto Semplificazioni poi convertito in legge nel 2020, il cosiddetto Certificato di Conformità vuole accelerare l’intermediazione immobiliare ed eliminare eventuali sorprese in caso di non conformità.

Il Certificato di stato legittimo dell’immobile non è altro che una dichiarazione rilasciata da un tecnico abilitato attestante la regolarità dell’immobile.

Non è raro – anzi, molto più frequente di quanto si possa pensare – che un immobile acquistato due decenni fa tramite mutuo, con precedente intervento di un istituto mutuante e di un perito, presenti difformità urbanistiche o catastali che richiedano l’intervento di un tecnico (sia esso un geometra, un ingegnere o un architetto abilitato) per renderlo conforme e commerciabile al momento del rogito notarile. Solo l’occhio attento di un professionista permette di individuare per tempo queste situazioni e muoversi di conseguenza.

Ecco perché è importante non solo non dare mai per scontato che la propria abitazione sia conforme a livello urbanistico e catastale, ma anche affidarsi all’esperienza di chi lo fa per mestiere e il cui compito è proprio quello di risolvere problematicità di questo tipo. Si sottovaluta spesso che le responsabilità di un immobile venduto come conforme senza esserlo ugualmente rimangono sempre a carico del venditore e che il notaio non effettua alcun sopralluogo.

Per prevenire qualunque inconveniente è consigliato sempre – ma dovrebbe essere d’obbligo – verificare.


->  Pubblicato su I Fatti area Metropolitana Ed. Luglio 2022  <-