Chiude i battenti “800, da Hayez a Segantini”

di Ivana Minguzzi

Lo scorso 16 giugno, dopo cinque mesi di apertura, chiude i battenti la bellissima mostra forlivese ” 800, da Hayez a Segantini “. Precedentemente, l’8 giugno, c’è stata l’annuale conferenza di chiusura tenutasi nei locali del refettorio del San Domenico.

I visitatori erano stati fino a quella data 82.598; in un anno in cui neppure città del calibro di Venezia o Roma hanno registrato grande affluenza, il risultato è stato più che buono, con un aumento dei visitatori giovani e la presenza di 500 classi provenienti da tutta Italia e una vendita di Cataloghi di 1 su 12 visitatori.
Questi grandi risultati si devono anche ai buoni rapporti con l’amministrazione anche se l’attrice principale nella realizzazione delle Esposizioni è da sempre la Fondazione Cassa dei Risparmi.
La Vice Presidente di Fondazione, Monica Fantini ha affermato che in quattordici anni di grandi mostre, la città ha cambiato letteralmente identità culturale e ha ospitato un milione e quattrocentomila persone.
Anche se la crisi economica ha fatto calare drasticamente gli investimenti sulla cultura, è stato scelto di andare in controtendenza e Tito Nocentini di Intesa San Paolo, ha affermato che la tutela culturale aiuta in qualche modo anche lo sviluppo economico.
Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa San Paolo, che nei giorni scorsi ha visitato la mostra, si è complimentato per il taglio dato a questa sul piano storico e culturale, per la completezza degli artisti presenti e per la bellezza delle opere, alcune delle quali inedite: ” La mostra ha riempito un vuoto che la critica ha lasciato aperto da troppo tempo sull’arte italiana del secondo ottocento; una splendida fotografia dell’Italia di allora e un luogo di comprensione delle questioni ancora aperte dell’Italia di oggi”. Ma è Antonio Paolucci, già Direttore dei Musei Vaticani, che ha fatto l’annuncio che il pubblico più si aspettava: stiamo già lavorando alla prossima esposizione: “Ulisse. L’arte e il mito. Il più grande viaggio mai raccontato da Omero a De Chirico”.

Nel 2020 Forlì ospiterà pezzi archeologici e dipinti, opere medievali e contemporanee. La mostra porterà a Forlì opere greche, romane ed etrusche, cassoni nuziali, ma anche opere di Blake e di De Chirico, evento quanto mai azzardato che altrove sarebbe impossibile vedere, ma che il San Domenico ha sempre affrontato e vinto.

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