Uno scandalo lungo oltre dieci anni
Finalmente arriva a un punto di svolta uno dei problemi di abbandono che contribuiscono al degrado della Capitale, in questo caso della periferia Est. In via Giorgio Perlasca 69, nel quartiere Collatino, l’ex Tendastrisce, vergognoso simbolo di abbandono e incuria, sarà finalmente bonificato. Ma a che prezzo, e dopo quanto tempo?
Per più di un decennio, quell’area è stata lasciata marcire nell’indifferenza delle istituzioni. Un ex teatro ridotto a discarica a cielo aperto, rifugio per occupazioni abusive, colpito da incendi e criminalità, a due passi da “L’Ape Birichina”. Un asilo comunale, con bambini e insegnanti costretti a convivere con roghi tossici, intrusioni e paura quotidiana.
L’ultimatum alla proprietà
La misura, attesissima e ormai disperata, è arrivata solo ora grazie a un’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri, che obbliga l’ex concessionario a rimuovere i rifiuti entro 30 giorni. Ma è impossibile non chiedersi perché ci sia voluto così tanto, quanti altri rischi servivano per far muovere le istituzioni?
Adesso, tutti contenti
In V Municipio, il presidente Mauro Caliste e l’assessore all’Ambiente Edoardo Annucci esprimono la loro soddisfazione. Alla stessa stregua del presidente della commissione Ambiente Giammarco Palmieri di Roma Capitale. Ma dove erano quando le famiglie del quartiere lanciavano appelli inascoltati? Dove erano quando l’asilo veniva evacuato per colpa dei fumi tossici degli incendi?
Un tempo luogo di cultura e aggregazione, l’ex Tendastrisce è diventato una bomba ecologica e sociale, colpevolmente ignorata. L’area, oggi formalmente nelle mani del Comune, è rimasta ostaggio di cavilli legali e rimpalli di responsabilità che hanno bloccato ogni intervento, fino alla sentenza del Consiglio di Stato. Solo allora si è potuto agire.
Cosa accade ora?
Se il concessionario non eseguirà la bonifica entro i termini previsti, il Comune interverrà con fondi pubblici (400mila euro di soldi dei cittadini), per poi cercare di recuperarli. Un meccanismo che è un po’ una toppa maldestra, dopo anni di colpevole immobilismo. Unica nota positiva: l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, che sembra aver seguito la vicenda con attenzione. Ma resta il fatto che questo intervento, per quanto doveroso, arriva dopo anni di abbandono e promesse disattese.
“Ora l’area verrà restituita alla città”, dicono con enfasi gli amministratori. Ma la città e soprattutto le famiglie del Collatino, avrebbero voluto risposte molto, molto prima.
Foto: Google Maps