Da oggi, 22 maggio, bar chiuso per sempre
Quelle immagini, purtroppo, non sono nuove. Calci, urla, vetri infranti e sirene nella notte. Un copione tristemente noto agli abitanti della Casilina, più volte denunciato attraverso l’app YouPol della Polizia di Stato. Dal 2018 al 2024, per ben sette volte, l’Autorità di Pubblica Sicurezza si era vista costretta a ordinare la chiusura temporanea del locale, con sospensioni che andavano dai 15 ai 45 giorni. Ma ora, il sipario cala definitivamente su quel bar divenuto simbolo di caos e pericolo.
Il Questore di Roma firma l’atto finale: revocata licenza, chiusura definitiva
A determinare l’epilogo, l’ennesimo episodio di brutale violenza. All’alba di domenica scorsa, una rissa furibonda ha squarciato il silenzio del quartiere. I residenti, esasperati, hanno composto il 112. Nove persone sono state arrestate per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamenti a beni dello Stato.
Quando le Volanti sono giunte sul posto, si sono trovate di fronte a uno scenario da incubo: i partecipanti alla rissa si erano rifugiati nel locale e, anziché calmarsi, si sono scagliati contro gli agenti, arrivando persino a danneggiare le auto di servizio. Solo l’intervento tempestivo di altre pattuglie ha impedito che la situazione degenerasse oltre.
Non è un fatto isolato, è l’ennesimo di una lunga serie
Per sette anni, i cittadini hanno invocato sicurezza, chiedendo interventi. Ogni loro segnalazione ha trovato conferma nei provvedimenti di sospensione della licenza disposti più volte dalle Autorità competenti. L’estate scorsa, il V Municipio aveva già imposto il divieto di prosecuzione dell’attività.
Tentando di eludere il provvedimento, era stata costituita una nuova società: un cambio di facciata che affidava la gestione alla madre dell’ex titolare. Ma la violenza non si è mai arrestata. Gli animi accesi, le notti interminabili, gli scontri continui, nulla è cambiato.
L’indagine delle Forze dell’Ordine ha tolto ogni dubbio
Quel bar non era più un semplice esercizio commerciale, ma un luogo d’incontro per individui pericolosi, con precedenti penali, spesso coinvolti in episodi di violenza. Una minaccia concreta per la quiete e la sicurezza pubblica. La Divisione di Polizia Amministrativa ha portato a termine l’istruttoria. Il verdetto è stato inevitabile. Il Questore ha revocato la licenza e ordinato la chiusura definitiva dell’esercizio.
Poco dopo, gli agenti del Commissariato Tor Pignattara hanno eseguito l’ordine: sigilli alla porta, fine della storia. Un atto dovuto. Una risposta decisa. Un sospiro di sollievo per un intero quartiere che, finalmente, potrà provare a tornare alla normalità.
Foto: questure.poliziadistato.it