Casa Bruciato: il disagio trova casa

L’agenzia di quartiere di Casal Bruciato: criticità per le case popolari

Logo agenzia di quartiere Casal Bruciato

Alcuni servizi domiciliari e condominiali che alla maggior parte di noi sembrano normali e automatici, non per tutti purtroppo sono così scontati e facili da ottenere. Parliamo della condizione di degrado delle case popolari del quartiere Casal Bruciato, appartenente al IV Municipio di Roma Capitale. Da anni i residenti di quest’area fronteggiano difficoltà e situazioni di intenso disagio. I problemi che i condomini hanno affrontato sono stati dei più svariati: ascensori non funzionanti e conseguenti disagi, bruciatori di caldaie e imprese di manutenzione che confermano il guasto ma non lo riparano oppure sostituiscono pezzi non funzionanti di una caldaia prendendoli da un’altra. Per non parlare degli scontri con barriere architettoniche da parte di persone affette da disabilità, fino al caso più eclatante della signora R.R., residente in uno stabile Enasarco di via Facchinetti, la quale combatte da ben quattro anni con l’acqua in casa.

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Ogni volta che piove, dal terrazzo al soffitto della stanza dove lei dorme con suo figlio, un bambino affetto da disabilità, filtra acqua e lei è costretta a munirsi di bacinelle e convivere con questo indigente disagio. Alla fine di maggio 2020 è stata fondata l’Agenzia di quartiere di Casal Bruciato, una grande corporazione che comprende associazioni, comitati di quartiere e singoli cittadini la cui missione è trovare nella collaborazione la chiave per risolvere problemi comuni. Una cooperazione reciproca tra associazioni in difficoltà. I fondatori di questa organizzazione sono Adriano Cedroni e Claudia Spaziani, rispettivamente Segretario e Presidente dell’Agenzia, la quale ancora è in attesa di vedersi riconosciuta ufficialmente. Questa realtà si è fatta portavoce dei problemi dei residenti di questi stabili.

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Uno dei traguardi ottenuti, avendo raccolto un’idea nata dal comitato dei genitori di Casal Bruciato (fondato dallo stesso Cedroni) è stato il conseguimento della messa in sicurezza di un attraversamento pedonale dove lo scorso anno erano state investite cinque persone, tra cui una purtroppo deceduta. Giovanni Ottaviano, ex Consigliere del IV Municipio ha riassunto così la situazione: “Lo stato del patrimonio abitativo del IV Municipio è in condizioni disastrose. Troppi ritardi di interventi, come se il mondo avesse dimenticato questi stabili. Il vero dramma è la mancata manutenzione e la mancata volontà di intervenire su un patrimonio così importante per migliaia di cittadini. Il rimpianto è non aver visto coordinamenti tra i vari uffici. Cosa si può fare? Andrebbero creati uffici di scopo, finanziamenti adeguati dalla Regione, programmazione e intenso lavoro con responsabilità certe.

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Le amministrazioni si impegnino seriamente a creare le condizioni che permetterebbero di cambiare definitivamente il volto a centinaia di immobili”. Ovviamente sono stati presentati numerosi esposti e solleciti per porre fine a tutto questo, ma per vedere i problemi parzialmente o momentaneamente migliorati bisognava scendere in strada a protestare, perché “con le buone” non si è mai ottenuto nulla. Nonostante le case popolari siano di proprietà di due enti differenti, Comune ed Enasarco, i tempi di risposta e risoluzione sono esattamente gli stessi. Lunghi, estenuanti, strazianti. L’appello a queste due istituzioni è quello di intervenire al più presto per restituire dignità a Casal Bruciato e alle persone che vi abitano. E queste sono cose che non si dovrebbero chiedere. Ricordiamolo sempre.


Foto di Kaboompics – Pexels

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