INPS, Bonus figlio 3000 euro confermato e approvato: come fare domanda e requisiti

Il bonus Inps di cui si parla da quasi un anno, che prevede, come riporta trendonline.com, un totale fino 3mila euro a figlio sembra ormai definitivo. In molti hanno però sollevato dubbi e perplessità sulla sua effettiva convenienza per le tasche delle famiglie italiane.

Già perché sembra che questo bonus Inps andrà a togliere altre sovvenzioni ed altri bonus che a conti fatti, forse, erano più vantaggiosi. Il bonus Inps che prevede fino a 3mila euro l’anno per le famiglie con figli, prende il nome di assegno unico.

Con il presidente Conte che se ne va, anche il governo e le sue promesse sembrano fuggire via lontano. Ma la Camera aveva già approvato all’unanimità il provvedimento. L’allora ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, definiva l’assegno unico un importante traguardo per le famiglie italiane e per il paese intero. Sarà davvero così?

L’assegno unico è una disposizione del governo Conte a favore delle famiglie italiane. Previsto dal Family Act, ha da subito creato curiosità ed interesse per la sua natura universale. Ovvero sarebbe da erogare a tutte le famiglie con figli conviventi under 21.

In questo clima di forte incertezza politica e con l’economia ridotta ai minimi termini, gli italiani devono fare attenzione a ogni aiuto statale, cercando di usufruire più possibile di quanto spetta loro. Ma a volte la remissione potrebbe travestirsi da nuova opportunità. Facciamo, allora, un po’ di luce.

Assegno unico universale: a chi spetta il nuovo bonus Inps
L’assegno unico è stato approvato all’unanimità dalla Camera e come dichiarato dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, è un importante traguardo per le famiglie italiane e per il paese intero. Ma siamo così sicuri che sia migliorativo per le famiglie che oggi tra un bonus per l’asilo e uno per la cultura cercano di barcamenarsi a fine mese? Scopriamo allora a chi andrà l’assegno unico e quali benefici cancellerà.

Anche se viene declamato come incentivo per tutte le famiglie, senza esclusioni, si è visto che in realtà

ne rimarranno fuori circa un 10% dei nuclei familiari del paese. Il sussidio riguarderà circa 11milioni di nuclei familiari. Secondo l’Istat ci sarà un aumento medio di 97€ mensili per l’80% delle famiglie.

L’assegno unico spetterà a tutti i lavoratori, sia autonomi che dipendenti ma anche a disoccupati e incapienti. Partirà dal settimo mesi di gravidanza fino al raggiungimento dei 21 anni dei figli. Sarà riconosciuto a tutti i cittadini italiani ed europei, ma anche ai cittadini extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno e residenti in Italia da più di 2 anni.

Quali bonus Inps cancellerà l’assegno unico
Con l’entrata in vigore dell’assegno unico per i figli, verranno probabilmente cancellati alcuni degli attuali bonus erogati dall’Inps su volere del governo.

Allo stato attuale non si è ancora definito chiaramente quanto e cosa si perderà con il nuovo assegno, ma sicuramente non si manterranno attivi molti sussidi emanati in fretta e furia durante la fase di lockdown del paese, quando le famiglie, in molti casi, si sono ritrovate con figli a carico senza poter più contare su entrate mensili sicure.

Verrà probabilmente cancellato il bonus bebè che è attualmente erogato alle famiglie con ISEE inferiore ai 25mila euro per i figli appena nati, adottati o in affido. Erogato mensilmente spetta alle famiglie per tutto il primo anno di età.

Altro possibile escluso sono gli assegni familiari. Anche in questo caso verrebbero sospesi gli incentivi che mensilmente vengono percepiti per i figli a carico che variano in base al reddito dell’anno precedente e al numero dei componenti il nucleo familiare.

Quasi certa l’eliminazione del bonus mamma domani, che prevede un corrispettivo di 800€ per le mamme in attesa.

Il punto dolente, è la più che probabile eliminazione delle detrazioni fiscali per figli. In questo caso a conti fatti, l’introduzione dell’assegno unico potrebbe portare ad alcune famiglie una diminuzione di reddito anziché un beneficio.

Per ora questi sono i bonus più a rischio che quasi certamente verranno eliminati, ma si parla di eliminare anche altri bonus come il bonus cultura o il bonus mamma dei comuni. Saranno sicuramente vagliate nuove strategie prima dell’effettiva entrata in vigore del nuovo assegno unico.

Gli importi del bonus Inps
Secondo le prime stime, l’assegno unico sarà composto da due parti: una prima parte universale che è di 50-100€ per ogni figlio a carico. La seconda parte invece sarà variabile, sulla base dell’ISEE relativo al nucleo familiare. L’importo spettante sarà azzerato solo per famiglie con un ISEE di 50-60mila euro, che secondo l’Istat sono circa il 10/15% delle famiglie italiane.

Sono previste inoltre delle maggiorazioni dal terzo figlio in poi e per figli con disabilità. Di sicuro

in caso di figli disabili l’assegno unico non decadrà al 21 anno, ma sarà corrisposto a vita. Si ritiene probabile anche una maggiorazione in caso di nuclei familiari mono-genitoriali, ma questo aspetto rimane ancora da confermare.

Si è stimato che famiglie con una fascia di reddito medio-bassa arrivino a percepire tra i 200€/250€ al mese per ogni figlio. A scendere in misura inversamente proporzionale all’aumentare dell’ISEE.

Il dilemma è la base di calcolo con cui si sta operando, in quanto finora si prende a riferimento il reddito mentre con l’Introduzione dell’ISEE potrebbero cambiare i riferimenti e le soglie entro cui rientrerebbero le famiglie.

Sulla partenza del nuovo bonus Inps, si sono rincorse molte voci. Alimentate anche dalle parole di Giuseppe Conte che auspicava una sua entrata in vigore già da Gennaio 2021 ma così non è stato. Sembra sia oggi definitiva la data del 1° luglio 2021.

Ci sono poi da rispettare le tempistiche di approvazione. In seguito ci saranno poi le parti operative in cui si dovranno passare al vaglio gli importi da inserire nel decreto attuativo e sottoporre le misure all’approvazione delle Camere.

Rimane pertanto da sperare che per luglio sia effettivamente possibile procedere all’inserimento del nuovo bonus Inps.

Asilo nido e bonus Inps
Un bonus Inps molto apprezzato è quello per l’asilo nido. L’articolo 1, comma 355, legge 11 dicembre 2016, n. 232 ha stabilito che per tutti i figli nati dal 1 Gennaio 2016 spetta un bonus fino a 1.000€ per il pagamento delle rette relative alle iscrizione dei bambini a scuole dell’infanzia pubbliche o private.

Il bonus è erogato per bambini con età inferiore ai 3 anni affetti da gravi patologie che non possono frequentare le scuole e per cui è necessaria una forma di assistenza domiciliare.

La domanda per in bonus Inps può essere presentata da un genitore del bambino nato o adottato dal 1 gennaio 2016. Gli importi varieranno sulla base dell’effettiva frequentazione dell’alunno e sulla base dell’ISEE presentato.

Con ISEE minorenni fino a 25mila euro l’importo massimo erogabile sarà di 3mila euro annui. Mentre ISEE tra i 25mila e i 40mila avranno un budget di 2.500€ l’anno ed infine per ISEE superiori ai 40mila euro saranno stanziati nell’anno 1.500€.

Il bonus sarà erogato tenendo conto dei mesi effettivi di frequenza del bambino alla scuola dell’infanzia. Se la frequenza sarà pari a 11 mesi il bonus verrà erogato per intero. Mentre nei casi di frequenza mensile inferiore agli 11 mesi si dovrà conteggiare, sulla base della propria fascia ISEE, l’importo mensile e moltiplicarlo per l’effettiva frequenza a scuola del bambino.

Ad esempio, se in base all’ISEE presentato si ha diritto ad un importo annuo di 2.500 euro ma il bambino frequenta la scuola per 9 mesi, l’importo che si riceve è pari a: (2.500/11) x 9= 2.045€

Le novità del 2021 per i bonus Inps
Sembra che proprio il già citato Family Act abbia in serbo numerose agevolazioni per famiglie e giovani. Tra gli obiettivi del decreto ci sarà anche quello di fare ordine e chiarezza sulla selva di bonus e agevolazioni attualmente in vigore per i cittadini.

Oltre al più noto assegno universale appena visto, si punterà anche ad agevolare il lavoro femminile in favore di un maggiore sostegno per asili nido e babysitter. Ma anche a riconoscere una quota maggiore di congedo parentale al padre. Ampio spazio riservato ai giovani e al sostegno per le attività ricreativo/culturali che li riguardano come bonus pc, tablet e mobilità che si mira a racchiudere e definire stabilmente.

Sostegno in arrivo anche per le giovani coppie con aiuti economici volti ad incentivare le nascite, a tal proposito si confermano i vari bonus mamma domani e bonus bebè.

Il Family Act si occupa anche di congedi ordinari e straordinari per genitori con figli fino a 2 mesi per ogni genitore. Ma anche permessi retribuiti per i colloqui con professori e modalità di fruizione semplificate e facilitate.