Obbligo di mascherina per l’attività motoria, non quella sportiva: cosa significa?

Il nuovo Decreto è pronto per essere approvato, prevedendo nuove restrizioni e obblighi per cercare di evitare l’allargarsi della già preoccupante situazione dei contagi in Italia. In queste ore, però, ha fatto piuttosto discutere un punto emerso dalle bozze: il nuovo provvedimento prevede la mascherina obbligatoria anche per chi svolge attività motoria all’aperto. Una misura che ha fatto scattare subito l’allarme: in molti hanno pensato che ciò significasse indossare la mascherina anche quando, per esempio, facciamo una corsa all’aperto. Ma una circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, con firma del capo di Gabinetto Frattasi, ha fornito le dovute specificazioni anche su questa norma.

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Nelle bozze del Dl precedenti alla pubblicazione in Gazzetta, era previsto che la mascherina non fosse obbligatoria per “i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria”, ma questa voce è stata esclusa nel testo ufficiale, dove è stata prevista l’eccezione solo per l’attività sportiva. Frattasi ha subito chiarito che tale norma “esenta dall’obbligo di utilizzo solo coloro che abbiano in corso l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione”.

Ma qual è la differenza? In base alla definizione fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si intende attività fisica “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo”. In questa espressione sono compresi gli sport (anche se, in questo caso, potrebbero esserci nuovi divieti, come quelli legati al calcetto), ma anche attività come camminare, ballare, giocare, fare giardinaggio, andare in bicicletta e svolgere lavori domestici.

L’esercizio fisico viene definito nello specifico dal Ministero come l’attività fisica metodica, programmata ed eseguita regolarmente. Una definizione che include l’attività sportiva: “lo sport è un gioco istituzionalizzato, codificato in modo tale da essere riconosciuto e riconoscibile da tutti per regole e meccanismi, ai quali si fa riferimento per la sua pratica in contesti ufficiali o non ufficiali.”

Nella circolare, si fa riferimento anche all’ordinanza dello scorso 16 agosto con cui veniva imposto il divieto di ballo in discoteche, locali, stabilimenti balneari e altre strutture ricettive, prevedendo sanzioni per bar, pub e ristoranti che trasformano i propri spazi in sale da ballo.

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