Due casi gravi in tre giorni
Dopo l’episodio del 1° luglio, riportato sulle nostre pagine, dell’aggressione ad una vigilante con esiti purtroppo seri per la salute della donna, ancora un altro caso di violenza al pronto soccorso. Un pomeriggio che sembrava ordinario si è trasformato in un incubo ieri, giovedì 3 luglio, tra le mura del pronto soccorso dell’ospedale cittadino di Colleferro (Roma). Un uomo di 50 anni, residente a Velletri, ha seminato il panico colpendo con inaudita ferocia una guardia giurata, una donna in servizio, lasciandola a terra priva di sensi con un colpo violento alla testa.
L’intervento dei Carabinieri
L’aggressore è stato fermato pochi istanti dopo dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Colleferro, accorsi con tempestività grazie all’allarme lanciato dallo staff sanitario, ancora scosso dall’orrore appena consumatosi.
La furia improvvisa
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo si trovava nella sala d’attesa, quando ha iniziato a mostrare segni di agitazione crescente. I suoi atteggiamenti minacciosi hanno richiesto ripetuti interventi del personale di vigilanza, ma ogni tentativo di riportarlo alla calma è stato vano. Improvvisamente, il 50enne si è scagliato contro la guardia giurata di turno all’ingresso, l’ha colpita con tale brutalità da farle perdere conoscenza, sotto gli occhi sconvolti di pazienti e operatori.
Il caos ha invaso l’intero reparto. Tra grida, paura e confusione, qualcuno è riuscito a comporre il numero d’emergenza. I militari hanno intercettato l’uomo all’esterno del pronto soccorso, mentre cercava di dileguarsi.
Fermato e incarcerato
Portato nella caserma di piazza Italia, il cinquantenne è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali aggravate. Ora si trova rinchiuso nel carcere di Velletri, in attesa di essere ascoltato dall’Autorità Giudiziaria.
Intanto, la vigilante è stata ricoverata nello stesso ospedale dove è avvenuta l’aggressione. I medici le hanno diagnosticato traumi rilevanti, con una prognosi iniziale di 40 giorni. Le sue condizioni sono stabili, ma l’intero ospedale resta sconvolto da un gesto tanto insensato quanto spietato.
Foto: Google Maps