Reddito di Emergenza, ecco chi può ottenerlo

In attesa dell’approvazione del Decreto Aprile che dovrebbe arrivare settimana prossima, continuano a diffondersi sempre di più le indiscrezioni riguardanti il nuovo reddito di emergenza, diretto a sostenere quelle fasce della società che non hanno accesso ad altri sussidi o pensioni.

La questione in realtà dev’essere ancora definire dalle forze di governo, perché non tutte le parti si sono trovate d’accordo sull’iniziale proposta. L’obiettivo generale è quello di sostenere coloro che finora non hanno ricevuto altri sussidi dal governo, dunque che non hanno ricevuto il Bonus autonomi o che non hanno potuto sfruttare la cassa integrazione. Un “paracadute” per cui spingono soprattutto Movimento 5 Stelle e Leu. Il problema però è economico, perché i miliardi disponibili sono 55 e bisogna essere attenti a non sovrapporre questo strumento di emergenza ad altri come il reddito di cittadinanza.

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L’idea del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è quella di procedere all’erogazione del reddito ai nuclei familiari che non dispongano di reddito, pensioni o altri sussidi. All’incirca, il sussidio dovrebbe essere pari a 500 euro. Non è invece compreso in questo sostegno, l’assegno generalizzato per le famiglie con figli, come richiesto soprattutto da Italia Viva: nelle intenzioni si doveva trattare di una forma di anticipazione dell’assegno unico, progetto all’attenzione del Parlamento e del governo prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria.

Nel decreto verrà compreso l’indennizzo di sostengo per lavoratori domestici, colf e badanti costretti a diminuire o sospendere il proprio lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus. Per usufruire del sussidio, bisognerà dimostrare l’effettiva sospensione dell’attiva lavorativa, con la forma del permesso non retribuito, mentre in caso di effettiva interruzione de rapporto di lavoro, queste persone avrebbero comunque diritto ad accedere alla Naspi. Secondo la stessa logica, il beneficio non dovrebbe riguardare colf e badanti conviventi, che ha permesso di continuare a fornire la prestazione lavorativa.

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