Roma, Epifania: un drammatico giorno per il trasporto pubblico

Era molto probabile che decine di migliaia di persone il giorno dell’Epifania si sarebbero date appuntamento per le vie del Centro oltre, naturalmente, alla tradizionale cerimonia della Befana a Piazza Navona. Così come  era necessaria un’intensificazione della mobilità del servizio di trasporto pubblico.

Invece cosa è successo? È stata chiusa la stazione della linea A della metropolitana, “Spagna”; scatenando di fatto l’ira dei turisti, dei cittadini e del Comitato Pendolari della Orte Fiumicino (CoPeFo). Proprio quest’ultimo ha fatto un lungo post di protesta sulla pagina Facebook e incuriositi abbiamo così deciso di contattare il Vice Presidente Vicario del  comitato, sig. Damiano Cupelloni.

Sig. Cupelloni, cos’è successo il 6 gennaio a Roma al settore trasporti?



È successo un po’ quello che accade da giorni, mesi e anni grazie alla gestione di Atac, ma il 6 gennaio in modo maggiormente tragico e sempre a discapito dei cittadini e turisti. Decine di migliaia di persone che per un evento o per un altro si sono recati nelle vie del Centro e la frequenza delle metropolitane era obiettivamente bassa da non riuscirne a contenerle. Come ho avuto modo di dire anche in televisione e più precisamente su Buongiorno Regione Lazio, la metropolitana linea B viaggia anche con attese di 10-15 minuti nelle ore di punta e a risentirne sono poi le banchine strapiene che si accalcano di pendolari tra le persone che devono uscire e quelle che cercano di entrare sul primo convoglio utile, provocando aggressioni verbali e fisiche tra i pendolari.

Quindi quale poteva essere la soluzione?

Se mi è consentito dire, a questa domanda può rispondere anche un bambino di 5 anni, tanto per farle capire chi ci può arrivare, ma Atac a quanto pare non c’è arrivata nonostante l’esperienza di oltre un secolo che ha nel gestire, purtroppo da qualche decennio, i trasporti della Capitale. La risposta è semplicemente più convogli, in modo da far defluire il flusso con tempi record e invece si sono prese decisioni che a noi romani fanno piangere, ai turisti invece fanno ridere perché tornati nelle loro destinazioni, hanno da raccontare anche questi episodi. Ritornando alle decisioni, oltre alla chiusura della Metro Spagna, sono stati contingentati gli ingressi nelle Metro di Flaminio e Barberini senza considerare gli inconvenienti.

Cioè un disagio nel disagio?

Esattamente. Chi si è recato a Spagna ha dovuto raggiungere altre Stazioni. Chi ha pensato ai tragitti di allungamento del percorso. Fortunatamente non pioveva e quindi da lassù qualcuno ha graziato i pendolari, ma chi ha pensato agli anziani e agli invalidi?. E le persone stanche di camminare, Atac c’ha pensato?. Le troviamo scelte “campate in aria” perché come già detto, un qualcosa di ovvio era gestibile con l’aumento dei convogli. Tutto qui.

Atac ha fatto delle comunicazioni, le avete lette?

” Come già scritto nel post che abbiamo fatto e torniamo a ripetere, Atac viene “incolpata” perché non si assume le responsabilità e scarica le colpe su altri… Che si sarebbero chiuse alcune strade del centro, in particolare nei pressi di piazza Navona, che ha registrato la presenza di migliaia di persone durante tutta la giornata dell’Epifania, era di dominio pubblico. Pertanto ATAC, non poteva non sapere quindi, perché non si è attivata aumentando il numero di corse?

In tutti i casi, per rispondere alla sua domanda, SI! Abbiamo letto che Atac ha scritto di aver “attivato i dispositivi previsti in caso di grandi afflussi”. Ma noi sottolineiamo che ogni giorno si presenta tale situazione, specialmente nella Metro B. Quindi? “

Nella stessa giornata, alle 19,00 , altro inconveniente a Barberini, cosa ci dice?

Dico che a questo punto la soluzione sta nella strategia di gestione e auspico veramente che qualcuno indaghi su questi fatti e ne attribuisca le responsabilità. Comunque per rispondere alla sua domanda, abbiamo appreso da RomaToday che intorno alle 19.00, sempre del 6 gennaio, gli altoparlanti della stazione metro Barberini avvertivano: ‘Stiamo temporaneamente sospendendo la fermata dei treni per elevata affluenza’. Naturalmente la disposizione non poteva che provocare lamentele e proteste dei viaggiatori già in attesa dei treni sulle banchine. Ma il cerchio dei disagi del 6 gennaio non finisce qui, infatti, a Re di Roma si è fermata la scala mobile; guasto, sembra, provocato da un trolley di una passeggera. Ed Atac che fa? Chiude pure questa fermata per motivi di sicurezza. Scelta ovviamente che  il CoPeFo non può condividere …

Cosa si sente di dire?

” Vede da dire ci sarebbe tanto ma credo che definire ‘scandaloso’ il modo in cui una città viene messa così in ginocchio per presunta mancanza di competenza e/o leggerezza nella gestione di un settore così fondamentale come lo sono il trasporto e la mobilità, non sia così lontano dalla verità …

Pertanto, come già ho scritto e torno a sottolineare, il Comitato Pendolari della Orte – Fiumicino non condivide assolutamente le scelte di Atac in merito all’interruzione del servizio e ai numerosi disagi, e che siamo pronti ad appoggiare qualsiasi associazione di consumatori volesse chiarire la cosa nelle sedi opportune.

Le scelte di Atac in merito all’interruzione del servizio ed ai numerosi disagi che la società di trasporto provoca a chi sceglie di utilizzare i mezzi di trasporto ed abbandonare il mezzo privato, noi le giudichiamo come forme di discriminazione diretta ed indiretta e non garantiscono quella da tanto tempo decantata mobilità sostenibile. “