Tor Sapienza, quartiere a rischio chiusura?  No! Ma …

Le interviste esclusive de ” I Fatti

Prof. Mario Marchetti

Tor Sapienza, quartiere a rischio chiusura?  No! Ma …

Questo mese incontriamo il Prof. Mario Marchetti, Farmacista, docente all’Università di Tor Vergata e … tanto altro. Con lui abbiamo analizzato alcuni aspetti post elettorali ma soprattutto quello che è oggi  Tor Sapienza e cosa si potrebbe fare per migliorarla.

Buongiorno Prof. Marchetti,

nel corso della passata campagna elettorale una processione di politici appartenenti a tutte le bandiere si sono presentati da lei, e per quanto ne sappiamo a tutti ha prospettato delle idee per il miglioramento del quartiere.

Ce le racconta?

” Partirei dai trasporti, un problema drammatico come ognuno di noi può quotidianamente sperimentare. Il nostro quartiere ha la fortuna di essere servito da una fermata della linea ferroviaria Roma-Pescara che consente di arrivare rapidamente alla stazione Tiburtina. La stazione di Tor Sapienza, però, è abbandonata al degrado e poco utilizzata dalla cittadinanza, specialmente in alcuni orari, perché isolata quindi poco sicura. A mio parere, una soluzione semplice e razionale sarebbe quella di spostare il capolinea o la fermata di alcuni autobus sul piazzale sovrastante la stazione ferroviaria. Questo la renderebbe più comoda da utilizzare e molto più frequentata aumentandone la sicurezza.

Un’altra situazione che potrebbe avere una soluzione relativamente semplice è quella riguardante il mercato rionale che versa in uno stato di agonia, basti pensare che al massimo ospita tre banchi di frutta e verdura,  che in alcuni giorni si riducono a uno solo. La causa di questa disaffezione da parte della cittadinanza sta nella collocazione scomoda da raggiungere a piedi sia per la distanza sia per lo stato di dissesto dei marciapiedi; chi, poi, utilizza l’automobile per andare a fare la spesa, per questioni di tempo, in genere compra tutto al supermercato. Ecco, in fondo a via Cecioni, in posizione centralissima, c’è un piazzale di circa un ettaro che potrebbe essere attrezzato per ospitare il mercato che decenni fa si teneva proprio su questa via. Lo spazio attualmente occupato dal mercato potrebbe essere messo a disposizione della cittadinanza per attività varie, penso soprattutto ai giovani ai quali (opera grandemente meritoria) solo la parrocchia offre le sue strutture. Nel nostro quartiere non c’è una biblioteca comunale, un cinema, ecc. I giovani sono troppo trascurati e abbandonati a se stessi dalla nostra società!  Tornando al mercato, anche la soluzione di spostarlo dove attualmente c’è la pista di pattinaggio non è risolutiva perché la posizione non è sufficientemente centrale. ”              

E quali sono state le risposte che questi politici hanno dato?

Risposte vaghe che, alla fine, non hanno portato a nessuna soluzione concreta.

Le andrebbe di parlare un pochino di più di questo quartiere dove lei opera da oltre trenta anni e che la vede molto in vista, rispettato ed anche come punto di riferimento in quanto presidente dell’associazione commercianti?

” Tor Sapienza, come tutti i quartieri periferici di Roma e delle altre grandi città, è stata investita da fenomeni che l’ hanno cambiata come i flussi migratori, spesso mal gestiti, ma penso anche alla desertificazione commerciale. Da notare che il quartiere negli ultimi anni ha perso 4.000 abitanti. Ci sono, però, anche forze vive desiderose di migliorare le condizioni di vita della nostra comunità e su queste bisogna puntare per guardare con più ottimismo e speranza al futuro.”

In quanto presidente dei commercianti, cosa propone per rilanciare le attività del quartiere?

Già ho accennato al problema della desertificazione commerciale, saracinesche che si abbassano e non si rialzano più. Le cause di questo fenomeno sono molte, da ultima la diffusione sempre crescente dell’e-commerce, accelerata dalla pandemia. Come aiutare le attività commerciali di prossimità? Alcune risposte devono essere trovate addirittura a livello internazionale come la tassazione degli utili provenienti dal commercio on-line, ma molto si può fare anche per sostenere l’imprenditorialità, in particolare  giovanile, favorendo l’accesso al credito, applicando sgravi fiscali e abbattendo la burocrazia. Naturalmente hanno un impatto positivo anche tutte le attività e manifestazioni in grado di attirare persone.

Per finire, da qualche anno ormai a Tor Sapienza non esiste più un Comitato di Quartiere, secondo lei perché e cosa si potrebbe fare affinché si ricostituisca?

” A mio parere, è molto diffuso un sentimento di sfiducia verso tutte le strutture della rappresentanza; basta vedere la percentuale dei votanti alle ultime elezioni. Uno dei modi per invertire questa tendenza potrebbe essere quello di candidare persone valide, veramente motivate a mettersi a disposizione dei cittadini e che sappiano, senza personalismi, fare squadra e unire le forze migliori della nostra comunità.”

Grazie Prof. Marchetti per la sua disponibilità e per il tempo che ci ha dedicato.