TREVI NEL LAZIO. La replica di Bianchini a Grazioli: è scontro!

In merito ad un articolo pubblicato da una testata locale, ci ha contattato il consigliere di minoranza, di Trevi nel Lazio, Pietro Bianchini, per dire la sua,  anche in considerazione del fatto, che non sono stati usati i canali istituzionali per la diatriba e che comunque, Pietro, sarebbe bannato dalla pagina Facebook della Amministrazione Comunale.

Già di per se,  il fatto che un consigliere comunale non possa commentare e rispondere sulla pagina istituzionale Facebook dell’amministrazione comunale fa sorridere, per non piangere.

Riportiamo integralmente la risposta per Grazioli, sindaco di Trevi nel Lazio.

“A Trevi ormai per sapere le iniziative dell’Amministrazione comunale bisogna collegarsi con il sito della testata ,che periodicamente ospita i comunicati stampa del sindaco Grazioli, che cominciano sempre con l’accusa verso chi si permette di osservare  l’operato della sua amministrazione di fare polemiche sterili e vergognosa campagna elettorale.

Nel ricordare al sindaco che anche in situazioni di crisi non si azzittisce la voce all’opposizione che nella fattispecie si  è semplicemente adoperata nel richiedere all’amministrazione azioni a tutela della collettività e dei più deboli e specificatamente sanificazione del territorio comunale, immediata attivazione dei buoni spesa alimentari e medicinali, tutela economica dei cittadini impegnati in progetti di inclusione sociale ed ex filo d’Arianna, reperimento e consegna di dispositivi di sicurezza ed altro.
E’ vero che in tutte queste operazioni abbiamo sollecitato la presenza delle Associazioni locali quali la Misericordia, ma lo abbiamo fatto unicamente perché reputiamo queste più capaci ed efficienti come ormai dimostrano da anni.
Del resto l’operato dell’amministrazione in questa crisi è ben delineato dal sindaco Grazioli nel suo comunicato stampa, ordina  120 mascherine per i dipendenti comunali e 400 per la cittadinanza, prende atto di aver acquistato mascherine di pessima qualità e mancanti finanche di elastico e che fa… ne consegna 230 ai dipendenti comunali, una decina, e le altre le consegna alla Misericordia per farne un uso ragionevole.
Cilegina sulla torta il sindaco annuncia che con i suoi soldi e di altro benefattore ha provveduto ad ordinare un congruo numero di mascherine che saranno consegnate al massimo lunedì prossimo.
A parte il fatto che, in attesa delle soluzioni proposte dai benefattori, a Trevi un semplice cittadino Piero Amati ha acquistato e consegnato alla Misericordia e all’Avis mascherine chirurgiche da distribuire ai cittadini, ci limitiamo a ricordare al sindaco che il comune di Trevi nel Lazio non si amministra con la beneficenza e se questa viene fatta è complementare perché il comune ha un bilancio proprio che tranquillamente può ben coprire la spesa dei dispositivi di sicurezza per i cittadini, almeno si spera vista la gestione fallimentare di questa amministrazione.
Solo per informazione il comune ha proceduto alla pubblicazione del bando e delle domande per l’assegnazione del buono di solidarietà alimentare a favore delle persone e/o famiglie in condizioni di disagio economico fissando il termine della domanda al 6 aprile 2020 che verranno assegnati  dal responsabile ai servizi sociali, il sindaco stesso, previa valutazione di una commissione nominata ad hoc…questo dimostra ancora una volta come vengono considerate ed affrontate le emergenze.”