UE, la risposta di alcuni Comuni italiani: rimossa la bandiera dell’Unione Europea

Negli ultimi giorni, nel Paese si è registrato un malcontento crescente da parte della popolazione nei confronti dell’Unione Europea. E, in alcuni casi, si è concretizzato in veri e propri gesti di sfida, come raccontato da più testate nazionali: alcuni sindaci, infatti, avrebbero rimosso la bandiera dell’Unione Europea, come simbolo di protesta davanti al mancato sostegno da parte delle istituzioni in un momento di grande difficoltà per il nostro Paese.

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L’ultimo caso è avvenuto in Abruzzo, dove sarebbe stata ammainata la bandiera dell’Unione Europea che si trova assieme a quella della Regione e quella italiana all’ingresso di palazzo dell’Emiciclo, la sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo all’Aquila: oggi è in programma la seduta chiamata a varare misure economiche straordinarie per contrastare l’emergenza Coronavirus. Ma hanno seguito la stessa strada anche il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli, e quello di Limone Piemonte, Massimo Riberi.

Il tutto, però, era cominciato dal gesto del vicepresidente della Camera dei Deputati, l’onorevole Fabio Rampelli, che aveva deposto la bandiera UE dal suo studio, registrando il tutto con un filmato pubblicato poi online.

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I rappresentanti dei cittadini hanno dato così forma al forte malcontento generale che si sta sviluppando in Italia. Alcuni gruppi su Facebook avrebbero raggiunto qualche centinaio di migliaia di iscritti, ma sono in tanti a essere rimasti scettici davanti alle ultime mosse delle istituzioni europee. Lo stesso premier Conte ha fatto sapere di non essere rimasto soddisfatto dalla prima proposta presentata e ha dato soltanto due settimane per presentare un piano ben più soddisfacente. La speranza è che, in seguito alle parole di scusa della presidente della Commissione Europea Von der Leyen, arrivino presto nuove e ben diverse forme di sostegno ai Paesi più in difficoltà, Italia e Spagna in prima linea.