Nel settore della vigilanza privata, la parola “sicurezza” spesso si scontra con un paradosso: coloro che la garantiscono quotidianamente, mettendo a rischio la propria incolumità, vivono in condizioni lavorative precarie e sottopagate. Un comparto strategico per il funzionamento di moltissimi servizi pubblici e privati – dalla sorveglianza di strutture sensibili ai trasporti – ma che continua a rimanere invisibile quando si parla di diritti, tutele e dignità lavorativa.

A rilanciare con forza l’urgenza di un cambiamento è Enzo Blasi, Responsabile per il Coordinamento Roma Capitale del Dipartimento “Vigilanza Privata”, che in una dichiarazione ufficiale sottolinea il nodo centrale della vertenza: il mancato rinnovo dei contratti integrativi regionali, ormai scaduti da tempo.
“Ritengo sia fondamentale accelerare il processo di rinnovo dei contratti integrativi regionali, ormai scaduti e non più adeguati alla realtà lavorativa attuale. La loro assenza ha generato gravi disparità salariali e ha contribuito a peggiorare ulteriormente le condizioni economiche e professionali delle guardie giurate”, spiega il responsabile.
Nel dettaglio, la denuncia riguarda retribuzioni che spesso non superano i 1000-1300 euro lordi al mese, a fronte di turni notturni, straordinari e livelli di responsabilità molto elevati. Una situazione che mina la tenuta stessa del settore.
“I salari attuali non riflettono minimamente i rischi e le responsabilità connessi a questo lavoro. Servono accordi equi e sostenibili, che possano restituire stabilità economica e dignità professionale ai lavoratori”.
Un altro tema caldo riguarda l’erogazione dei buoni pasto, attualmente esclusi per molte guardie giurate. Il responsabile sottolinea la necessità di estendere questo beneficio a tutti i lavoratori e di vigilare sulle modalità di distribuzione, per evitare trattamenti discriminatori e disparità tra operatori con mansioni simili.
“Il rinnovo dei contratti integrativi regionali non è solo una questione di salario, ma anche di giustizia sociale e rispetto del lavoro. È cruciale per il benessere dei lavoratori e per la stabilità del settore”.
E conclude con un impegno chiaro e diretto rivolto a tutta la categoria:
“Voglio assicurare a tutte le guardie giurate che sarà mia priorità lavorare affinché siano riconosciuti i miglioramenti auspicati. Mi impegnerò con determinazione per garantire condizioni di lavoro più dignitose, sostenibili e sicure. La tutela dei diritti e degli interessi della categoria sarà al centro della mia azione”.