Diritto alla casa: Roma lancia un sostegno che “si fa in quattro” per aiutare tutti

Roma Capitale avvia un piano rivoluzionario per il sostegno all’affitto, puntando su misure mirate e strutturali per garantire un tetto a chi ne ha più bisogno. Una rete di sicurezza per chi rischia di perdere tutto. Un aiuto concreto per chi si trova sull’orlo dello sfratto.

Una svolta epocale: basta interventi frammentati

Dopo anni di soluzioni temporanee, il Campidoglio cambia marcia con un nuovo regolamento che mette al centro le persone. Il testo definitivo è stato approvato dall’Assemblea Capitolina, segnando una svolta decisiva per le politiche abitative. Il percorso ha coinvolto municipi, sindacati ed enti del Terzo Settore, con l’obiettivo di costruire un sistema più equo e inclusivo.

Quattro misure su misura

Il nuovo regolamento prevede un sistema di sostegni diversificato per rispondere alle esigenze di chi affronta difficoltà abitative:

  • Fino a 900 euro al mese per 5 anni per chi trova casa nel mercato privato, ora versati direttamente al proprietario.
  • Copertura del deposito cauzionale (fino a tre mensilità) per chi stipula un nuovo contratto d’affitto.
  • Un contributo per il trasloco per chi deve cambiare casa in emergenza.
  • 500 euro al mese per un anno per chi non rientra in altre forme di assistenza, inclusa la possibilità di affittare stanze singole a canone concordato.

Una novità decisiva di questa riforma è proprio l’ultimo punto: un aiuto immediato per chi rimane escluso dai canali tradizionali di sostegno, come le case popolari, i Centri di assistenza alloggiativa temporanea o il progetto Sassat. Yuri Trombetti ha spiegato: “Finalmente introduciamo un vero assegno universale per la casa. Perché non si può aspettare che le persone finiscano in strada prima di intervenire”.

Patrimonio e Sociale, insieme per una risposta più efficace

Una delle grandi innovazioni di questo piano è il coordinamento tra i dipartimenti Patrimonio e Sociale, che per troppo tempo hanno lavorato separatamente. Ora, una commissione mista valuterà ogni singolo caso per attivare il contributo più adeguato. Nella Converti ha sottolineato: “Per anni i municipi si sono trovati soli a gestire l’emergenza abitativa. Questo regolamento cambia tutto introducendo un sistema integrato, flessibile ed efficiente”.

Chi potrà beneficiare di questi aiuti?

Il nuovo regolamento estende la platea di beneficiari, includendo categorie spesso dimenticate, ad esempio chi esce da una situazione di violenza domestica. Oppure i giovani neomaggiorenni che lasciano la famiglia. Stessa attenzione poi per i separati e divorziati in difficoltà economica. Infine l’aiuto interesserà le persone LGBTQIA+ vittime di discriminazione o violenza familiare. Inoltre, viene introdotta la possibilità di affittare stanze singole, un’opzione fondamentale per chi non può permettersi l’affitto di un appartamento.

Servono però più risorse

Un regolamento che traccia un solco decisivo per le politiche abitative ma che necessita di maggiore supporto economico. Il fondo complessivo è di 3,6 milioni di euro, con un’aggiunta di 1,5 milioni dal Dipartimento Patrimonio. “Dobbiamo almeno raddoppiare i fondi – spiega Converti – altrimenti rischiamo di lasciare troppe famiglie senza aiuto”.

Manca poi un organismo preposto

Il regolamento è solo un pezzo del puzzle. Per renderlo davvero efficace, serve un altro strumento chiave: l’Agenzia sociale per la casa, un organismo pensato per accompagnare le famiglie dal momento dell’emergenza fino all’autonomia abitativa. “Solo così potremo garantire un sistema di sostegno stabile e duraturo” ribadisce Converti. Tale organismo era stato approvato già nel luglio 2023, nell’ambito del Piano strategico per l’abitare, ma poi non è stato più realizzato.

Il problema dell’abitazione è una reale emergenza

Venendo a mancare il Fondo nazionale per la morosità incolpevole e dopo l’abolizione del Reddito di cittadinanza (sostituito con un più morbido Assegno di inclusione), il supporto del Comune diventa fondamentale. L’emergenza abitativa a Roma è una realtà quotidiana, con centinaia di famiglie a rischio sfratto ogni anno e un numero insufficiente di alloggi pubblici. Il regolamento e la futura Agenzia sociale rappresentano una vera rivoluzione nel modo in cui affrontare il problema casa. Adesso, però, l’ultima parola spetta all’Assemblea Capitolina, che ha già avviato le discussioni per potenziare ulteriormente il sistema. Il nuovo inizio è possibile: Roma si attiva concretamente per il diritto alla casa.

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