Le spettacolari cave di Modica

Sono ben tre le cave degne di nota nel territorio modicano, ideali per un escursione dove si fondono la natura e la storia, offrendo un percorso millenario, alla scoperta degli albori dell’umanità, arrivando addirittura a scoprire un castello di cinque piani scavato nella roccia.

Cava Ispica

Il nome è di questa cava è assoggettato alla vicina città, in passato , fino al 1936 era denominata “Spaccaforno”, un percorso di oltre 13 km , in cui si susseguono testimonianze di epoche diverse, a partire dalle grotti celle sicule a forno risalenti all’età del bronzo, alle catacombe cristiane del basso impero, gli affreschi rupestri della “Grotta dei Santi”, fino ai ruderi bizantini della piccola chiesa di San Pancrati.

La catacomba di “Larderia” occupa uno spazio di oltre 500 mq, seconda in Sicilia per estensione, ospitando 464 tombe lungo tre gallerie  sotterranee, la cui principale è ben trenta metri di lunghezza; inoltre vi sono grotte che erano adibite alla vita quotidiana, come magazzini o luogo di preghiera con piccoli altari, affreschi, o addirittura grotte dormitorio o per custodire gli animali domestici.

La cava sotto l’aspetto naturalistico presenta una vegetazione rigogliosa, dove trovano riparo numerose specie di uccelli, arriva in certi casi anche a una profondità di ben 100 mt ed un’ampiezza di 500 mt, la vallata ospita numerosissime grotte naturali ed artificiali, alcune anche molto difficili da raggiungere per via dell’impervia posizione.

Tra queste, sicuramente è da menzionare lo spettacolare “Castello Sicano”, costruito su ben cinque piani di grotte; una vera e propria fortezza scavata nella rupe, nella pietra calcarea, che si getta fino a 30 metri di altezza e sembra che fosse la residenza di un principe locale.

Cava Lazzaro

La valle di Cava Lazzaro, preannuncia quella di Ispica, ed è considerato uno dei siti archeologici paleolitici, più interessanti nel panorama siciliano; essa ospita delle grotte ad anticella e a fornetto, grotte adibite per usi liturgici, con la presenza di pilastri e colonne scavate a mano.

Tra le tombe più prestigiose, da nominare senz’altro è la “Tomba Orsi”, così denominata in onore a Paolo Orsi, l’archeologo che la scoprì; una locazione funeraria destinata sicuramente a un personaggio importante, con un prospetto architettonico esteso in lunghezza , ornato da falsi pilastri, sui quali sono scolpiti simboli geometrici.

Inoltre Cava Lazzaro è stato luogo di ritrovamenti importanti reperti, quali strumenti di amigdala, vasellame e corredi funerari e manufatti di civiltà presicule, compresi tra il XXII° e il XV° secolo, ammirabili presso il ricchissimo museo archeologico di Modica; un ritrovamento eccezionale, ora ospitato al museo etnografico Pigorini, è il cranio assegnato a un uomo di Neanderthal.

 

Cava dei Servi

Questa cava ha una conformazione morfologica ballerina, alternando tratti con pareti rocciose a strapiombo e zone pianeggianti o gole dove si riversa il torrente permanente del Tellesimo, affluente del Tellaro; questa morfologia così variabile, conferisce al luogo una bellezza ineccepibile, anche grazie alla vegetazione rigogliosa presente sul fondo valle e sui versanti, con boschi di lecci, querce e numerosi cespugli aromatici, da cui le api producono il tipico miele ibleo, miele di Timo.

La Cava, rientra come Parco Forestale, con larghi tratti di macchia mediterranea nella sua parte iniziale, affascina la presenza del torrente che confluisce nel “Gorgo della Campana”, formando un laghetto circolare di cui ancora non si conosce la profondità esatta; iol torrente nasce in località Belcozzo all’interno della cava stessa terminando il suo corso dopo 15 km confluendo nel Tellaro a Noto.

Anche la Cava dei Servi presenta numerose grotti celle presenti lungo le pareti dove scorre il torrente, ed è grazie alla sua tortuosità ed impervietà, specialmente nel tratto finale, che ha conservato un ecosistema intatto, non intaccato dalla mano dell’uomo.

Falchi, poiane, beccacce, tortore, volpi, martore, istrici e gatti selvatici, sono la fauna che popola questo luogo, anche se in passato la cava conobbe la presenza dell’uomo dalla Preistoria; Alcune necropoli dell’età del bronzo sono situate su un colle denominato Cozzo Croce, dove sono apposti due Dolmen funerari circolarmente e sono presenti anche delle tombe a grotti cella ed altre, dove sono stati rinvenuti vasi ed anfore con tracce di ceneri.

Il nome Cava dei Servi è stato dato dalla credenza che vi si recassero i “Servi di Dio”.