Municipio V Roma, “Tutti a scuola… Forse”

Municipio V – Gli interventi a “I Fatti” – Maria Elena Mammarella. Assessore alle Politiche educative e scolastiche, asili nido, programmazione interventi di edilizia scolastica

La scuola riapre fra paure, polemiche ed incertezze nella più aspra discussione di questo primo quinto di secolo, forse anche rispetto al secolo scorso. Scuola si, scuola no; insomma, ognuno dice la propria.

Chi invece vuol guardare avanti e pensa al futuro guardando quanto di positivo c’è stato nell’immediato passato è l’assessore alle Politiche educative e scolastiche, asili nido, programmazione interventi di edilizia scolastica, nonché, insegnante di italiano e storia nell’istituto tecnico “Di Vittorio-Lattanzio” di via Teano, Maria Elena Mammarella.

Piuttosto che fare la classica intervista con domande più o meno mirate e risposte, in occasione della riapertura delle scuole, abbiamo chiesto all’assessore di raccontare ai nostri lettori quello che è stato il passato periodo di quarantena, e quello che verrà, di raccontare quello che è il suo modo di vedere la scuola.

Ecco il suo intervento:

Maria Elena Mammarella

“In un momento così delicato in cui la parola scuola sembra essere inflazionata, mi fa piacere poter fare alcune considerazioni in merito a quando è successo ed a quanto sta succedendo intorno a noi.

Ci siamo trovati catapultati nella storia, quella che non avremmo mai voluto vivere ma che ora stiamo vivendo, ognuno con le proprie peculiarità e, soprattutto stiamo costruendo.

Mi piace pensare di essere stata una dei tanti “capitani coraggiosi” che ha dovuto guidare una nave a cui spesso ha dovuto riparare falle che sembravano irreparabili, eppure, la vela della scuola continua a fendere il vento della storia come una nave ammiraglia.

La mia potrà sembrare retorica, non è così. Infatti, solo chi mi conosce sa quanto io ami la scuola e quanto sia convinta che essa abbia un ruolo prioritario nella vita sociale cioè, di quanto essa sia un volano sociale che nessuno potrà mai toglierle; ed i fatti mi stanno dando ragion. Non ci siamo fermati durante il lockdown e non ci fermeremo!

Con gli strumenti in possesso che la scuola ha, e purtroppo sappiamo benissimo che non sono molti, abbiamo messo in atto una rete organizzativa impensabile fino a qualche mese fa. Non ci siamo fermati e non dobbiamo fermarci perché siamo chiamati come comunità educante nell ‘arduo compito di contenere i danni psicologici che questa epidemia avrà sui nostri figli; si, i nostri figli, perché i ragazzi delle scuole sono per chi come me che oltre il ruolo di Assessore, è un docente, vive nella scuola e li sente proprio come dei figli.

Tutto questo perché sono ben consapevole che alcune famiglie avranno la fortuna di passare più o meno indenni attraverso questa tragedia, che è stata quella del covid perché si sono sapute reinventare, altre avranno scoperto in questi mesi parte di se nascoste, ma altre invece si stanno confrontando e con tutti, con la perdita, con la mancanza, con lo smarrimento, persone famiglie che hanno perso il lavoro e la scuola, deve ritornare ad essere quel punto fermo di riferimento e in questo momento di incertezza che è l ‘incertezza del futuro.

Pertanto, proprio per questo che non posso far altro che ringraziare gli insegnanti, gli educatori, che si sono dati da fare che prima attraverso la didattica a così amata e così demonizzata, ma che ha permesso a molti di essi a molti genitori e molti ragazzi di rimanere in contatto con la scuola di non perdere quel filo conduttore che li portava proprio verso l ‘elettricità della conoscenza. Tutto il personale docente, guidato dai dirigenti scolastici, ha avuto un ruolo educativo fondamentale e non in termini di pura e semplice didattica ma soprattutto nel senso più ampio di riferimento di guida e formazione dei ragazzi che ci vengono affidati.

Ora, più che mai, la nostra presenza è fondamentale siamo la scuola è indispensabile, deve prendersi cura dei bambini, dei ragazzi e di quella che sarà la nostra generazione Futura.

Mai come in questo momento è si ha bisogno della fantasia di tutti cioè tutti quanti dobbiamo metterci in gioco; del buon senso didattico ed educativo, della passione per il lavoro del sentirsi liberi dal timore di chissà quale controllo voglia di sperimentare perché stiamo vivendo una situazione nuova nella scuola e quindi dobbiamo essere pronti a fare quello di cui la scuola è sempre stata capace, essere autoreferenziale, referente di se stessi. La scuola anche nei momenti più bui è sempre stata un faro nell’oscurità dei tempi. Però proprio adesso dobbiamo dire che il viaggio non è finito; ora ci aspetta una sfida ancora più grande, che è la riapertura delle scuole.

Mi sono impegnata, sempre sostenuta dal personale dell’ufficio tecnico, nella riqualificazione delle scuole ovvero, alla ricerca di questi famosi spazi affinché tutti gli alunni possano tornare a scuola alla didattica in sicurezza e possano ritrovare nell’ambiente scolastico lo spazio idoneo alla crescita sociale e culturale di ognuno di essi.

Tutto questo, in collaborazione con i dirigenti scolastici che non si sono fermati un attimo durante l ‘estate ed hanno continuato a lavorare incessantemente, ma anche i funzionari educativi del comune che, per le scuole comunali e per i nidi, hanno lavorato e che stanno dimostrando una grande capacità di adattarsi e reinventarsi nei confronti di questa nuova situazione.

Sono veramente orgogliosa di quanto abbiamo fatto e di quanto faremo per la scuola.

Il Quinto Municipio si è attivato da subito e possiamo dire di essere quasi pronti. Questo non significa che non siamo preoccupati, anzi, se penso alla riapertura delle scuole a volte ho un brivido che mi scende lungo la schiena, ma sono serena, perché grazie al grande spirito di collaborazione di tutte le componenti della vita scolastica tutto il municipio si è trasformato in una vera e propria comunità educante.

Ed è proprio a proposito di questo che mi fa piacere ricordare che il Quinto Municipio ha dato vita alla costituzione di un tavolo interistituzionale, un tavolo a cui partecipano tutte le componenti della scuola: genitori, docenti, dirigenti scolastici, Poses comunali ma anche rappresentanti del terzo settore delle associazioni presenti nel Municipio. Ci siamo Riuniti attorno ad un tavolo virtuale facendo delle videoconferenze per poter parlare di scuola, per poter analizzare quali sono le problematiche a cui potremmo andare incontro a settembre e come poterle risolvere attraverso una collaborazione tra le parti.

Proprio senza retorica mi sento di dire che in questo momento dobbiamo tutti essere pronti a lavorare per la riuscita della scuola. La riapertura delle scuole a settembre non è soltanto un punto di arrivo, deve essere un punto di partenza per una nuova vita, una vita migliore che deve essere quella di una scuola sempre più efficiente e sempre più efficace nei confronti della crescita culturale e personale di ogni bambino.

Questo è il quadro generale di quella che è la situazione della scuola del municipio e di quello che è lo spirito che mi guida.”

Pubblicato su -> “I FATTI area metropolitana” – Edizione Settembre 2020 pag 10


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