Due figure avanzano a passo lento, intrecciate l’una all’altra come in una scena da sogno, lui, avvolto in un impeccabile frac, lei, piccola, nel bianco candido di un abito da sposa. Attraversano i cancelli di Disneyland Paris, trasformato in regno incantato, chiuso al mondo per accogliere quella che sembra una fiaba moderna. I tavoli, le luci, ogni dettaglio è predisposto con minuziosa cura per accogliere un centinaio di ospiti. Ma dietro quella scenografia da sogno si cela un incubo.
Cerimonia bloccata dalle forze dell’ordine
Proprio quando le parole “per sempre” stavano per essere pronunciate, la realtà ha interrotto il velo dell’illusione. Le forze dell’ordine, allertate per quanto stava succedendo, sono piombate nella scena come in un dramma scritto da una penna impietosa. Quattro persone sono state fermate, tra loro, il presunto sposo. Di fronte a lui, riporta Le Parisien, con il volto appena visibile sotto un velo bianco, non c’era una giovane donna, ma una bambina di appena nove anni.
Il crimine dietro la favola
La procura di Meaux non ha esitato a pronunciare la parola che si nascondeva sotto la maschera: pedofilia. L’uomo, un facoltoso cittadino britannico poco più che ventenne, è ora accusato di aver orchestrato un matrimonio fittizio con una minore. Insieme a lui, sono stati arrestati anche la madre della bambina, una cittadina ucraina di 41 anni e due complici lettoni, di 55 e 24 anni. Tutti gli invitati, ignari o complici, sono stati respinti alle loro case. Il parco, ricordano i responsabili, può ospitare eventi privati solo a porte chiuse, lontano dagli occhi del pubblico.
Secondo una prima visita medica, fortunatamente la piccola non avrebbe subito abusi fisici. Ma la ferita più profonda, forse, è quella dell’infanzia violata.
L’alibi del regista
Il presunto sposo ha tentato di riscrivere il copione: “Era tutto finto, una messa in scena”, ha detto agli inquirenti. Ha dichiarato di essere un produttore cinematografico, e che, ogni dettaglio, invitati compresi, era parte di un film in fase di lavorazione. Ma le autorità, scosse e prudenti, hanno raccolto con scetticismo la dichiarazione. Se davvero si trattava di una fiction, perché mai nessuno al parco era stato informato?
Sconcerto e domande senza risposta
Lo stupore è stato totale tra lo staff di Disneyland: “Non ci è mai stato detto che si trattava di un set. Tutti pensavamo fosse un vero matrimonio”, hanno raccontato. L’incanto si è spezzato di colpo, lasciando dietro di sé solo macerie morali. Ora, lo sposo e uno dei cittadini lettoni restano in carcere accusati anche di frode e riciclaggio. Resta però un’inquietante domanda tra le mura del parco: quante altre favole, dietro la musica e i fuochi d’artificio, nascondono verità che nessuno vorrebbe vedere?
Foto: lufficiodeiviaggi.it