Per vendicarsi della ex, abusa della sua cagnolina. A processo il 19 marzo

La relazione tra quest’uomo e la sua ex compagna era una storia di violenze, sopraffazioni e terrore. Anni di abusi domestici hanno finalmente spinto la donna a ribellarsi, trovando il coraggio di denunciarlo e ottenendo così una misura di protezione. La sete di vendetta dell’uomo ha fatto il resto. Non pago di averle già rovinato la vita, ha deciso di colpirla nel modo più vile e disgustoso possibile, sfogando la sua perversione su chi non poteva difendersi: la povera cagnolina, una meticcia nera di taglia media.

Una pratica che si ripeteva

Quello che è ancora più assurdo in questa vicenda è che non si è trattato di un singolo atto di follia, ma di un’oscenità ripetuta nel tempo. La donna, consapevole della mostruosità del suo ex, ha deciso di incastrarlo una volta per tutte. E ci è riuscita. Ha registrato con il suo cellulare la prova definitiva di una crudeltà indescrivibile.

Chi è l’animale?

L’orrore si è consumato nella periferia est di Roma, nei pressi di Castelverde, una frazione di Roma, nella zona di Lunghezza, nel VI Municipio della Capitale. L’agghiacciante verità aveva scosso l’opinione pubblica. L’uomo (si fa per dire), un 53enne, di origini romene, ha compiuto un gesto ripugnante, talmente aberrante e inconcepibile. Per ritorsione contro la sua ex, ha abusato sessualmente della sua cagnolina.

Una prova video

L’episodio, avvenuto nel dicembre 2022, è stato interamente documentato. Dodici minuti di riprese video che non lasciano dubbi sulla brutalità di questo individuo. Il filmato è finito nelle mani dei carabinieri, facendo partire un’indagine che lo ha portato dritto a processo.

Si avvale della facoltà di non rispondere

E come si è comportato questo soggetto davanti alla giustizia? Ha scelto la via del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ma le parole in effetti servono a poco, sono i fatti che parlano per lui. Ora dovrà affrontare un processo per maltrattamento di animali con l’aggravante della crudeltà.

Le pene previste

Il Codice penale prevede pene ridicole rispetto alla gravità del crimine: da tre a diciotto mesi di reclusione o una multa tra i 5.000 e i 30.000 euro. E il timore è che l’autore di questo atto spregevole possa persino evitare il carcere.

Un finale ancora incerto, ma almeno un piccolo barlume di speranza per la cagnolina che è stata affidata a un canile comunale e attende una nuova famiglia che possa darle amore e sicurezza. Nel frattempo, le associazioni animaliste gridano vendetta e chiedono pene più severe per chi si macchia di simili atrocità. Ma basterà la giustizia umana a punire un individuo del genere?

Foto: leidaa.info