Piglio, I cipressi del cimitero, oppure il cimitero dei cipressi?

Il cipresso è una pianta sempreverde, albero dal legno duro, simbolicamente rappresenta l’eternità, emblema del lutto e della vita dopo la morte, per questo la sua presenza ha un forte significato all’interno dei cimiteri.

Eppure oggi, ma ormai è una situazione che si protrae da anni, se si percorre l’interno del cimitero civico di Piglio si ha tutt’altra percezione.  Cipressi secchi e senza foglie, tronchi scorticati, chiome tutt’altro che verdi e rigogliose, piante morenti che non evocano certo l’immortalità, un’immagine sconsolante che non passa inosservata. Diversi cipressi sono affetti da quello che viene definito “Seiridium cardinale” (detta anche ‘cancro del cipresso’), un microscopico parassita fungino che sta divorando quasi la totalità delle piante, con disseccamenti evidenti, una sorta di necrosi su chiome e cortecce. Una situazione denunciata più volte, che ha conseguenza non solo estetiche, ma concrete che si riversano sui frequentatori del cimitero. La mancata potatura di queste piante, che hanno rami ad altezza uomo dando fastidio al passaggio di visitatori, ha contribuito all’estendersi di questi batteri infettivi, aumentando oltrettutto i residui che si posano sui tetti delle cappelle private, ma anche su quelli dei loculi, impedendone uno scorrimento delle acque piovane con conseguenti danneggiamenti.  Ora una cosa è certa ed è l’evidente  condizione di abbandono e di cattivo stato dei cipressi presenti nel cimitero, dannosi per la salute, pericolosi per le dimensioni spropositate e vergognosi per un cimitero che dovrebbe invece essere più ordinato urbanisticamente parlando e meglio curato sotto il profilo ambientale.  All’Amministrazione Comunale ed a  chi si occupa del verde pubblico comunale è lecito chiedere se sia possibile fare qualcosa per intervenire su questi cipressi tagliare quelli ormai secchi e potare meglio gli altri, a meno che il cimitero di Piglio sarà destinato a diventare anche il loro cimitero.